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TAME IMPALA – Rocca Brancaleone, Ravenna, 9 luglio 2013

tameimpala

Era con grande attesa che aspettavo il ritorno dei Tame Impala sul suolo italico in una location a me raggiungibile.
Li vidi per la prima volta due anni fa allo Spaziale Festival a Torino e mi fecero un’ottima impressione: molto precisi tecnicamente, effettistica di prim’ordine e un suono che riusciva a ben replicare quello del loro ottimo debutto “Innerspeaker”.

In questi due anni per la band sono successe mille cose: il successo, il trasferimento di Kevin Parker a Parigi, le registrazioni del loro secondo favoloso album “Lonerism” (clicca qui per la nostra recensione) e i susseguenti cambi di lineup. Mi aspettavo un’ottima prova derivante dal maggiore affiatamento in sede live, ed invece è stata una grande sorpresa vedere un concerto davvero pazzesco. Innanzitutto, un nuovo batterista, decisamente migliore rispetto al precedente (passato ai synth), e un suono globalmente molto più elettronico, grazie anche a un secondo synth utilizzato dal secondo chitarrista in molti pezzi. Ma soprattutto un concerto assolutamente anticlassico: alla fine di molti pezzi il gruppo si fermava per ripartire subito con improvvisazioni basate sui synth che mi hanno colpito per la loro psichedelia decisamente affine alla band; non solo: molti dei pezzi vecchi hanno subito diversi cambiamenti nelle strutture e nelle sonorità, con la band che aggiungeva fluidamente molti stacchi inediti con un gusto invidiabile. Su tutto, la voce sgraziata di Kevin Parker coadiuvata da un impianto visivo che proiettava sul retro del palco video e immagini lisergiche. La scaletta ha compreso molte canzoni di “Lonerism”, otto in tutto. Su tutte hanno spiccato “Feel Like We Only Go Backwards”, con il pubblico a cantare a squarciagola, la splendida doppietta “Be above it/Endors toi” e la conclusiva “Nothing that has happened so far has been anything we could control”, iniziata dopo un lungo stacco in cui il deus ex machina e cantante Kevin Parker si rilassava sdraiato sul palco a fumarsi uno spinello fra lo stupore e l’ilarità del pubblico pagante.
Notevole anche la location, una rocca all’aperto che ha garantito un buon fresco e un ottimo suono globalmente. Una band che dal vivo non potete perdere.

Probabilmente sono una delle attualizzazioni dei Pink Floyd più convincenti in assoluto.

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