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Jay Z – Magna Carta…Holy Grail

2013 - Roc-A-Fella
hip-hop

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Tracklist

1. Holy Grail
2. Picasso Baby
3. Tom Ford
4. FuckWithMeYouKnowIGotIt
5. Oceans
6. F.U.T.W.
7. Somewhere in America
8. Crown
9. Heaven
10. Versus
11. Part II (On The Run)” (featuring Beyonce)
12. Beach Is Better
13. BBC
14. Jay-Z Blue
15. La Familia
16. Nickles and Dimes

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Un album ambizioso e pieno di contrasti, dal titolo al booklet, dai contenuti trattati ai riferimenti utilizzati e che alterna passato a presente, mondanità a sobrietà, rime impegnate al consueto ultra inflazionato slang nigga, tanto bianco ad altrettanto nero.

Il risultato finale non può che essere dunque un grigino un po’ sciapo e che tinteggia alla perfezione questo “Magna Carta… Holy Grail”, disco che per la verità si fa ascoltare serenamente e senza particolari effetti collaterali, ma che odora poco di passione e voglia/necessità di esplorare, scarsamente istintivo e propenso al rischio e che appare al contrario troppo bloccato, pianificato e sbilanciato verso il mainstream.
Ok che Jay Z ha dismesso già da mò i panni oversize del rapper per sfoggiare quelli della star planetaria. Ok che la musica al momento è probabilmente l’ultimo dei suoi interessi. Ok che tiene famiglia ed amicizie importanti…. Però, cazzo, un filino in più di fotta, di istinto, di sfacciataggine, di azzardo se li poteva pure concedere, magari privandosi una volta tanto dell’amico Justin Timberlake e della consorte Beyoncè ed aprendosi a nuove sonorità e collaborazioni. Sia ben chiaro, niente di rivoluzionario né tanto meno imbarazzante (del tipo Snoop Dogg che diventa Snoop Lion, per intenderci), ma tant’è….
Che la produzione è come sempre tanto buona quanto scaltra, così come pure le ospitate sempre prestigiose ed en vogue, ma ciononostante Magna Carta risulta un po’ ingolfato e giù di giri, appesantito com’è dall’alternanza sistematica di buone cose con altre decisamente meno riuscite. E così se da un lato si può godere di pezzi belli grassi e corposi come “F.U.T.W.”, “FuckWithMeYouKnowIGotIt” e “Crown”, dall’altro si è costretti a sentire l’outkastiana “BBC” (già selezionata da Lucignolo per gli approfondimenti sull’estate 2013) e l’insipidissima “La Familia”; si può pure ondeggiare con l’astro nascente Frank Ocean nell’intensa “Oceans”, ma si deve pagare dazio con gli immancabili duetti tutto zucchero e vocalizzi con l’amicone Justin in “Holy Grail” e la mogliera in “Part II (On The Run)”.

In definitiva, un album democristiano e quindi geneticamente votato al cerchiobottismo: prima un colpo ben assestato per i fan di vecchia data e dal palato più fine, poi un altro più estivo e commerciale per le nuove generazioni tutta apparenza, ringtones e pochissima sostanza, poi ancora un po’ di pop zuccheroso per le fighette e avanti così in una successione dettata quasi unicamente dal marketing e dalle ricerche di mercato.

Voto: né meat né fish né tanto meno chips.

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=CtFaIMbAWt0[/youtube]

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