Impatto Sonoro
Menu

Recensioni

Crash Of Rhinos – Knots

2013 - To Lose La Track/Topshelf/Big Scary Monsters
emo/rock

Ascolta

Acquista

Tracklist

1.Luck Has A Name
2.Opener
3.Everything Is
4.Interiors
5.Sum Of All Parts
6.The Reason I Took So Long
7.Impasses
8.Mannheim
9.Standards & Practice
10.Lean Out
11.Speeds Of Ocean Greyhounds

Web

Sito Ufficiale
Facebook

L’eterno ritorno in musica ci pone davanti a tanti di quei reflussi stilistici da andarci fuori di testa. Da qualche anno a questa parte è toccato all’emo, e non parliamo dei parrucconi smaltati dalla lacrima facile e dall’altrettanto facile inefficacia in termini musicali, bensì di band che guardano alle radici del rigurgito post-hardcore del genere ossia i Sunny Day Real Estate o i Mineral per intenderci.

Ecco, fatta la dovuta premessa, devo dire che tanto mi piacevano le suddette band genitrici del genere tanto non mi hanno mai detto alcunché le nuove leve della scena in questione, in particolar modo la compagine italiana del “movimento”. Devo invece spezzare una lancia in favore degli inglesi Crash Of Rhinos.
“Knots” è il loro secondo lavoro e mi ha piacevolmente colpito. Il loro modo di coniugare emotività a bastonate stile Fugazi è un gustoso deterrente alla noia solita che mi sovviene ascoltando un disco di questo genere. Un esempio fulgido di questo connubio è la deragliante “Opener”, dalla batteria che straborda dagli spazi e le voci (si canta tutti assieme nei Crash Of Rhinos) che si passano il testimone e vanno da cori aperti e voce principale incazzata degna del miglior Ian MacKaye. Inaspettato invece il tocco flebile e folkish del minuto scarso di “Everything Is” e che ficcato tra le prime tre canzoni fa la sua degna figura, così come gli arpeggi di memoria Karate di “Sum Of All Parts” e della crescente solennità emo di “Impasses”, in cui la coralità si espone ed esplode in tutta la sua forza. Belle anche le storture chitarristiche in salsa math-rock di “Standards & Practice” con in coda una bella aggiunta di pianoforte e chitarra acustica a diversificare il contenuto.

Fare oggi un disco emo in assenza di punti morti è davvero difficile, ma i Crash Of Rhinos con “Knots” ci hanno preso in pieno. Nella speranza che alcuni elementi espressi nel disco tornino con forza nei prossimi lavori, magari per allontanarsi ancor di più dai lidi della scontatezza di genere. Intanto, dato che sono preso male, mi godo questo dischetto.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=K9ZkzbuZ_6M[/youtube]

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni