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Serj Tankian – Jazz-Iz-Christ

2013 - Serjical Strike Records
jazz

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Tracklist

1. Fish Don’t Scream
2. End of Time
3. Honeycharmed
4. Arpeggio Bust
5. Yerevan to Paris
6. Scotch in China
7. Distant Thing
8. Song of Sand
9. Garuna
10. Balcony Chats
11. Jinn
12. Waitomo Caves
13. Through Nights and Hopes
14. Papa Blue
15. Miso Soup

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Ok, diciamolo, prima o poi sarebbe successo. D’altronde quando si ha una voce capace di passare dal falsetto al growl senza problemi, bisogna aspettarsi di tutto. L’estate 2013 di Serj Tankian è all’insegna della musica classica.

Il leader dei System of a Down ha infatti pubblicato due album, Orca Symphony No. 1 e Jazz-Iz-Christ, rispettivamente il quarto ed il quinto LP della sua carriera da solista. Il primo, uscito il 25 giugno, è diviso in quattro atti ed è di fatto la sua prima opera sinfonica. Si avvale degli arrangiamenti di Vincent Pedulla, che cura anche quelli di Jazz-Iz-Christ. Quest’ultimo, invece, è uscito il 23 luglio e vede la collaborazione di diversi musicisti, tra i quali il pianista Tigran Hamasyan, il trombettista Tom Duprey ed il flautista Valeri Tolstov, oltre alla batteria di Stewart Copeland (batterista dei Police) nella canzone Distant Thing, tant’è che potrebbe anche essere catalogato come un progetto comune e non solista. Delle quindici tracce di cui si compone l’album, solo cinque sono cantate: End of Time, Distant Thing, Song of Sand, Garuna, e Miso Soup. Per il resto è un concentrato di jazz progressive, elementi di rock elettronico e sonorità etniche. Scontato dire che la voce di Serj si adatta alla perfezione a questo clima, dando quell’inconfondibile tocco cupo. Andando nello specifico, la prima traccia Fish Don’t Scream sembra ripartire da dove chiudeva Orca Symphiny No. 1 ed incorpora molti elementi orchestrali nella sua composizione. L’intro di Honeycharmed colpisce subito e fa restare incollati all’ascolto di questo eccellente pezzo strumentale. Arpeggio Bust è un pezzo lento, suonato con ogni sorta di strumento a fiato, prima di un assolo furioso e una sezione ritmica. Molto bella è anche Jinn che parte con un pianoforte triste, finendo con sonorità quasi funky. Ritmi che poi proseguono anche in Waitomo Caves. Miso Soup, traccia che chiude l’album, è in pieno stile SOAD e ricorda per certi versi Aerials.

I fan più accaniti di Serj Tankian troveranno Jazz-Iz-Christ un po’ alienante, soprattutto al primo ascolto. Va detto che il jazz sperimentale non è per tutti e non lo consigliamo a chi non ne è un estimatore. Di contro chi ama la musica meditativa, troverà questo lavoro molto coinvolgente. La nuova fase artistica di Serj è iniziata ed è uno sforzo meravigliosamente creativo.

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