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Free Download e Reportage de LE MASCHERE DI CLARA @ Burg Herzberg Festival

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Le Maschere Di Clara lo scorso luglio sono stati ospiti (unici italiani in cartellone) del Burg Herzberg Festival, storica rassegna musicale tedesca. Questo è il loro racconto.

Con nuovo album L’ALVEARE appena sfornato, e video del nostro primo singolo “A Se Stesso” appena uscito, giovedì 18 luglio ci apprestiamo alla tappa più importante del tour.
Venerdì 19 luglio alle 18.00 i nostri fratelli tedeschi ci attendono sul Freakstage del BURG HERZBERG FESTIVAL, storico festival attivo dal 1968, che si tiene nelle vicinanze di Fulda in Assia, l’ombelico della Germania (http://www.burgherzberg-festival.de/line.html). Lo dipingono come la Glastonbury tedesca, in effetti il fango nelle edizioni precedenti non è mai mancato e sui palchi si sono alternati i migliori nomi della scena prog internazionale, senza farsi mancare sconfinamenti nel blues, folk, e pop underground tutto di estrema qualità.
Siamo dunque onorati ed emozionati al pensiero di farne parte.

Il Festival chiama a raccolta svariate decine di migliaia di persone, non sapremmo dire quante con precisione: l’area principale, forse un quinto del tutto, è stata ridotta a 20.000 persone negli ultimi anni “perché di più sono difficili da gestire e ci piace fare le cose per bene” ci dice l’organizzatore. Si tratta di una variopinta umanità di famiglie, musicisti, poeti, giocolieri che portano l’arte nel cuore e cercano di trasferirla al pubblico. Sui tre palchi del Festival- il Mainstage, il Freakstage e il Mental Stage – si alternano circa 80 artisti tra band e dj in una quattro giorni all’insegna di musica, birra, Peace&Love. I campeggiatori possono arrivare fino a due giorni prima dell’inizio delle danze, il tutto assomiglia ad un gigantesco raduno di hippies e relative evoluzioni.
Orgogliosi e anche molto emozionati siamo l’unica band italiana in cartellone nell’edizione 2013, in compagnia di nomi da brivido come Gov’t Mule, Steve Hackett & Band (Genesis revisited), Crippled Black Phoenix, moe., Spin Doctors, Bassekou Kouyate e altri.
Arriviamo di notte dopo mille e più chilometri, con noi Arianna (addetta stampa Guestar), Vanja (Unclevanja, booking) e Samuel (driver), di fronte a noi un prato buio pieno di tende e punteggiato da fuochi. Facciamo a tempo a vedere la coda del bel set dei moe, due birrette e nanna. Il mattino dopo ci accoglie un’immensa area verde destinata al camping, circondata da colline a loro volta piene di tende, con una strada principale percorsa da hippies di tre generazioni, giovani, anziani, bambini.
Regna un’atmosfera serena e rilassata in cui la musica diventa un’esperienza condivisa nelle piccole jam sessions, negli incontri e nelle discussioni tra le tende. Il luogo dove si svolge il festival è l’espressione della pace e della libertà in nome dell’arte. Da qui il motto dell’edizione 2013 Art of Peace.
La giornata passa veloce tra dj che suonano Jefferson Airplane, un gran caldo abbastanza inatteso, un’esibizione strepitosa di Bassekou Kouyate sul main stage e poi tocca a noi: i bravissimi danesi Town Portal (check them out se vi piace la famiglia Don Caballero e derivati) scendono dal palco e adesso un’ora e mezza di nostro live sul Freakstage. Potremmo scriverne per volumi interi, sintetizziamo il tutto affermando che gli applausi di gente che non ti conosce ma che ti ascolta con attenzione, con gioia e che ti richiama sul palco per il bis per poi applaudire con ulteriore intensità il finale, che poi ti viene a cercare col vinile in mano per info, autografi, strette di mano, complimenti etc sono un’esperienza unica che porteremo con noi per sempre.
Finita l’esibizione, scaricata l’adrenalina, ci dedichiamo ad un veloce pasto, ascoltando Steve Hackett e le sue pulitissime rivisitazioni Genesis per poi decidere di rientrare alla base italiana un po’ prima del previsto onde evitare troppo intasamento da traffico estivo (è un sabato da bollino rosso) al Brennero. Stravolti, ma strasoddisfatti, in una decina di ore siamo a casa, ansiosi di rifarlo.

Ecco il nostro reportage fotografico e il download gratuito del nostro album L’Alveare per una settimana in esclusiva solo per Impatto Sonoro.

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