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What A Funk – Ep

2013 - Autoproduzione
funk/rock/crossover

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Tracklist

1. Keep the Fade
2. Fist o' Funk
3. Funk 'em All
4. Empty State of Gold
5. Trash Clash Planet
6. Sweet Home
7. Flush
8. What A Dude

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Si chiamano What A Funk, sono emiliani, sono giovani e sono un trio. Mischiano l’allegria fuori di testa del Funk con i suoni rozzi e sporchi del Grunge e con l’energia ribelle del Crossover. Il risultato di questa folle ed esplosiva insalata è “EP”, il loro EP rigorosamente autoprodotto (potevate immaginare nome più semplice di questo?).

Dalla prima all’ultima traccia “EP” è un chiaro invito alla ribellione, un invito schietto e senza mezzi termini. Esplicito. Il nemico è ancora una volta il triste sistema e le sue regole. Dall’altra parte della linea rossa ci siamo di nuovo tutti noi, protagonisti ma dormienti e privi di stimoli. Poi c’è la musica che ha l’incarico di farci uscire dal sonno catatonico in qualche modo e farci reagire. E quale miglior sveglia di un mix perfetto di generi, carico e sovversivo?
Da “Keep The Fade” a “What A Dude” il ritmo è frenetico e chi ascolta ha difficoltà a stare fermo, ovunque si trovi in quel momento. Una scarica elettrica di energia pura dritta nelle orecchie, sparata nel cervello e da lì trasmessa ad ogni singolo nervo del corpo. Un terremoto interno, una scossa per l’anima.
La frenesia rallenta un po’ con l’ultima traccia, senza però perdersi d’animo e rimanendo coerente con il resto movimentato dell’EP.
Salta subito all’occhio, o meglio all’orecchio, l’influenza dei Rage Against The Machine e dei Red Hot Chili Peppers dei primi tempi.
Cattivo e al tempo stesso allegro, avrete voglia di riascoltare “EP” a ripetizione. Non annoia mai e non ha mai momenti di debolezza o stanchezza. D’altronde la rivolta è un lavoro duro e bisogna essere determinati a farla. L’unica pecca forse è l’assenza di brani in italiano… Il messaggio sarebbe ancora più chiaro.
Otto tempeste elettriche, genuine e senza particolari effetti in modo tale da mantenere il suono degli strumenti e della voce più autentico possibile. Suoni semplici per un “EP” semplice fatto con la buona e vecchia triade chitarra-basso-batteria. Il quarto elemento è una bella voce ruvida un po’ alla Cobain.

Da ascoltare tassativamente ad alto volume.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=FgH1usHorLM[/youtube]

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