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The Bling Ring, di Sofia Coppola


Scheda

Titolo originale: The Bling Ring
Paese di produzione: USA
Anno: 2013 Durata: 87 minuti Genere: commedia
Regia: Sofia Coppola
Soggetto: Sofia Coppola
Sceneggiatura: Sofia Coppola
Produttore: Sofia Coppola, Roman Coppola, Youree Henley
Cast: Katie Chang, Israel Broussard, Emma Watson, Leslie Mann, Taissa Farmiga, Erin Daniels, Halston Sage

Non c’è bisogno di parlare di trama, ormai, visti i continui teaser e trailer proiettati ovunque, qualsiasi persona che abbia una minima simpatia nei confronti del cinema sa di che cosa tratta il nuovo film della Coppola.
È un tema scottante, un’arma a doppio taglio capace da un lato di portare glorie e dall’altro di rendere il film noioso e banale.
Questo tema è il degrado e l’amoralità dei giovani d’oggi.
Sia in letteratura (“Meno di Zero” di Bret Easton Ellis), che su pellicola (Spring Breakers di Korine) questo tema ha affascinato gli sceneggiatori per la feroce critica rivolta verso un mondo apatico e senza valori.
Ma di chi è la colpa? Perchè i giovani d’oggi sono rappresentati solo come gente che “si sfascia” alle feste?

Sicuramente con Bling Ring non ci è dato arrivare ad una risposta soddisfacente.
La Coppola parte da una mediocre sceneggiatura ripescata da un articolo di Vanity Fair e la ripropone sul grande schermo per voglia/noia/moda.
Come ho già detto, nel riproporre questo tema può capitare che si faccia un passo falso, perchè di questi film se ne sono già visti fin troppi e difficilmente si riesce a trovare qualcosa di nuovo ed originale da dire.
Se The Canyons (visto all’ultimo festival di Venezia) aveva portato un lieve venticello in questo settore, la Coppola fallisce in pieno.
Fallisce perchè non riesce a rendere reale e profonda la sceneggiatura.
Se il film di Korine presentava molte pause riflessive, inserite appositamente e con lo stile giusto per studiare la psicologia dei personaggi, in Bling Ring le pause sono dettate dai furti dei ragazzi nelle varie ville dei divi hollywoodiani.
Infatti, la trama scontata e già nota (a causa del forte hype riversatosi in Italia ad inizio aprile) rende il film estremamente vuoto e scarno.
Un grande contributo a questa mancanza è data dalla macchina da presa che scorre come se il film fosse un documentario: spazi lasciati morti, scene completamente vuote in cui i protagonisti “cazzeggiano” e via dicendo.
Non è per nulla accettabile che sia proprio questa la rappresentazione dell’amoralità giovanile, perchè sul grande schermo, queste immagini non rendono, anzi deludono e annoiano.

Sofia, repijate!!!

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=zPayu5pVVu0[/youtube]

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