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Calcutta – Forse…

2012 - Geograph Records
alt-pop/songwriting

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Tracklist

1.Senza asciugamano
2.Amarena
3.Pomezia
4.Enrico
5.Nicole
6.Cane
7.Isabella
8.Arbre Magique
9.Il tempo che resta (Sing Along)
10.I dinosauri
11.Stella
12.Vieni sola

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Non ci giriamo intorno, il disco di Calcutta è uno degli eventi più originali e stimolanti dell’anno. Tutto gira per il verso giusto: quel dare del tu a Daniel Johnston, bellissimi testi acutamente ironici e dunque profondamente malinconici, in cui le parole hanno però un peso specifico leggero, sarà per quei suoni giocattolosi che ti si stampano nel cervello al primo mezzo ascolto o per quell’atmosfera di insicurezza che rende questi solipsismi crepuscolari di una genuinità assoluta e con robuste velleità di permanenza. La storia è poi curiosa, con l’ennesimo ragazzo che imbraccia privatamente una chitarra, scrive belle canzoni ma non si convince a pubblicarle. Sarà un colpo di genio davvero insolito dei suoi amici musicisti a spingerlo a cambiare idea, ossia la realizzazione di un disco tributo, pur di non disperdere il valore di canzoni ancora tecnicamente inesistenti se non nella stanza o nelle serate in cui Calcutta si metteva a suonarle, non troppo lontano geograficamente da quel Flavio Giurato che risulta anche esteticamente affine.

Sarà forse anche per questo che “Forse…” è capace di farci amare tutte le nostre insicurezze, anche se per poco e male, in un’Italia congenitamente in debito di ossigeno sonoro e polpa di quotidianeità. E’ poi difficile separare questo grigissimo cantautorato dalla condizione della generazione dei nati negli anni ’80 che in tanti nuovi cantautori e band provano a raccontare in modo definitivo risultando però provvisori e circoscritti. Cosa manca? Forse rabbia e una sincera indolenza. Quella di Calcutta reca autorevolezza proprio perchè debole, guasta, suonata e registrata con piena consapevolezza della propria poetica e priva di futili megalomanie.
E di cosa parlano le canzoni di Calcutta, quindi? Parlano di stravaganze comportamentali ed emozionali, “vaffanculo” sublimati in lunatici arpeggi, amori che vanno “malino” e che si vorrebbero assoluti come nelle canzoni di alcune ere musicali fa (“si lo so non è romantico/questo odore di arbre magique/al muschio slevatico/ma noi, una cantina buia dove noi/non l’abbiamo avuta mai/lo facevamo in macchina/in macchina” da “Arbre Magique”), e di chi cerca un punto e non si accorge di non avere altro che una pagina bianca, almeno per oggi, anche per oggi. Il disco inizia con “Senza Asciugamano”, ombrosissimo commento di un’estate tirrenica, e reca la sua summa poetica tra “Pomezia” (“ci incontreremo a Venezia/ci sposeremo a Pomezia”), “Enrico” (“le dieci serenate sotto la finestra/che non hai”) e “Cane” (“scusa non ho voglia di uscire/resto a casa col cane/anche se lui non c’è più”) che sembrano emergere da un unico flusso autoriale. “Isabella” (“volevo solo rubarti i vinili/per ascoltarli da solo”) è invece il brano più smaccatamente Johnstiano, seguito dall’unico pezzo strumentale dell’album “Il Tempo Che Resta Sing Along” e si conclude con “Vieni Sola”, canzone morbidissima in un disco di spigoli scarnissimi, in cui esistono solo un passato andato come è andato e un futuro rilanciato dal riverbero costante di ogni suono, ma che non promette niente di diverso.
Lo spazio concesso al presente in questo disco sono questi ritornelli dannatamente incisivi, bilanciati magistralmente tra un registro ironico e i quindici secondi di turno cantautorialmente straordinari, per cui basta un mezzo ascolto per ritrovarseli in testa al reparto elettrodomestici di una catena commerciale. Più che un semplice disco, un conato urbano di subconscio personalissimo, con un immaginario stravagante e intenso che se ne va in giro e poi ritorna, sedimentificandosi negli angoli più polverosi di ogni canzone e delle nostre minuscole vite.

“Ho poche idee ma confuse”, scriveva Flaiano. Il pregio indubitabile di queste è di essere ben sviluppate e di suonare dannatamente bene dentro a una stanza.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=25oBEA4kJb4[/youtube]

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