Per il mio compleanno, un paio di anni fa, ho ricevuto il biglietto per il concerto del Casto Divo.
Era appena uscito “Io Batto”, di cui ricordo benissimo Anal Beat e 50 Bocca 100 Amore. In pratica il periodo in cui Immanuel è diventato mainstream e anche gli etero cantavano “montami la ram riempimi di spam”. Che rimangono comunque tra i versi più belli della musica italiana.
Sinceramente, non sembra siano passati tre anni da quel concerto e da quei pezzi.
Freak&Chic è noiosamente Casto. Oserei, quasi gratuito.
È ovviamente irriverente e volgare, ma non intelligente come i precedenti lavori.
Apro la parentesi politico\sociale: nei lavori di Casto ho sempre percepito una certa vena provocatoria e satirica nei confronti dei temi caldi del momento. Un esempio su tutti, Escort 25 uscita nel periodo dello scandalo Cavaliere e Escort 50 Bocca 100 Parlamento.
Quest’album invece ha molto meno spessore, l’unica onda che cavalca è quella di stra parlare di sesso. Giustamente è il principe del porn groove. Però così è troppo pure per Tinto Brass.
Si salva da questa disfatta, solo Comunione e liberazione (che titolo celestiale), che denota quasi del romanticismo e della filosofia -seppur spiccia-. Motivo per cui sembra un pezzo dei Subsonica.
Quindi, riassumendo: questo disco è divertente come le barzellette di Pierino. Sappiamo già come va a finire ma un mezzo sorriso lo fai, giusto per il senso di familiarità che il protagonista regala. Ovviamente, nessuno ha mai vinto il Nobel della risata raccontando Pierino e il nonno.
Per cui, per Casto, vedo lontano il Grammy.
Più che un disco, Freak&Chic, è un audio tutorial per fare sesso orale-anale e qualsiasi altra cosa finisca in “ale”.
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