Chi sono gli Icarus Line? Una band post-hardcore californiana assurdamente sottovalutata, che ha fatto alcuni dei dischi meglio pensati e più originali del genere nell’intera scorsa decade. Trainata dall’istrionico cantante Joe Cardamone e dall’ex chitarrista Aaron North (già turnista dei Nine Inch Nails), il gruppo ha dato alle stampe un disco immeritatamente passato inosservato da molti, quel “Penance Soiree” che pur avendo ricevuto ottime critiche pochi avevano ascoltato nel 2004. Il suo sound, misto di post-hardcore, psichedelia, Stooges e follia pura era assolutamente unico.
Ma chi sono gli Icarus Line del 2013? Una band che ha cambiato praticamente tutti i membri e si muove più o meno sulle stesse coordinate del disco del 2004, ma con un approccio assolutamente sfrontato e sperimentale. Chi nel genere infatti inizia un disco con una canzone di 11 minuti composta in gran parte di feedback? “Dark circles” è stata una delle cose più aliene e divertenti che mi è capitato di sentire quest’anno, ed è solo la prima traccia. Le altre sono un a sfida continua: tracce vocali schizoidi si innestano su chitarre fuzzate oltre ogni limite e su una sezione ritmica che non fa invidia a nessuno. Ma tutto questo senza rinunciare all’immediatezza; tutti i ritornelli e le parti melodiche di questo disco sono studiate con accuratezza. Lo dimostra la trascinante “Don’t let me save your soul”. “Marathon Man” e “Dead Body” continuano sulla strada tracciata da Black Flag e Shellac, martellando con lo spirito di Iggy Pop, con una freschezza data da una produzione moderna e da suoni coerenti coi tempi.
Una band da scoprire, o riscoprire, e di cui godersi un disco che sarà ricordato come uno dei loro migliori in assoluto.
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