Dalla Romagna stracarico di furore e sarcasmo ecco nuovamente il quartetto from San Piero in Bagno con questo nuovo lavoro che non stupisce per chissà quasi mirabilie, ma che si fa apprezzare alla grande tanto per le sonorità punk rock belle tirate e pulsanti quanto soprattutto per i testi schietti, diretti ed assolutamente originali.
Il punto di forza dei romagnoli è certamente una forza comunicativa davvero peculiare, sfacciata e che fa immediatamente breccia grazie ad un linguaggio quotidiano, esplicito ed in grado di descrivere come meglio non si potrebbe il nostro caro belpaese dimmerda. I nostri cantano cioè guardando diritto negli occhi e raccontando tutto ciò che li/ci circonda senza giri di parole né tanto meno metafore o intellettualismi del cazzo e scegliendo tematiche non banali e/o scontate.
Così il pessimo stato di salute dell’informazione italica, piena di giornali buoni per rotolarci il pesce o accendere il fuoco, diviene il pretesto per inveire contro un paese dove tolgono l’articolo 18, aumentano le tasse “ma non vuoi sentirmi bestemmiare” e che quindi non può che avere figure mitologiche modeste ed imbarazzanti quali Marchionne, celebre più per “il suo golfino di merda” che per qualsivoglia iniziativa imprenditoriale/industriale, o Fazio con il suo salottino traboccante di “buonismo del cazzo”. Ma si parla anche di un precariato talmente dilagante ed endemico da sedare una società nella quale “nessuno ha un futuro, nessuno è incazzato” e di una gioventù che si gode un presente grazie unicamente a papà e che come unica valvola di sfogo ha ed avrà la droga, l’allucinazione, il distacco.
Insomma 6 tracce per un totale di circa venti minuti pieni zeppi di ritmo, sarcasmo ed incazzo ma anche contenuti e consapevolezza. Gran bel dischetto! E che il Dio Cinghiale sia con tutti voi!!!!
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