Sette tracce in tutto, capaci di creare un numero di atmosfere ben più alto. Tantissimi strumenti che intervengono, rimandi alla grande musica di sempre, cambi di ritmi e suoni, una capacità di coinvolgimento indescrivibile.
Velleitario sperare di descrivere anche solo una traccia, vanno provate tutte, non ci si scappa. Improbabile trovare un bandolo di una matassa tanto morbida da accogliere e tanto fibrosa da non lasciar mai riposare. Si parte con una voce, in inglese, che apre alle chitarre e ai ritmi donati dalla cassa doppia e si finisce con tanta tranquillità in più, il degno arrivo di un viaggio incredibile, sulle chitarre che non spingono più a volare ma chiedono di addormentarsi con la pace addosso.
Un percorso indescrivibile, carico di emozioni e capace di donarle, di lanciarle lontano e riprenderle ogni volta. Un album di una fattezza speciale, eccezionale, al quale solo un artista impeccabile poteva pensare e dar vita. Un viaggio che si vorrebbe e potrebbe ripetere all’infinito, ammaliati da un amalgama di suoni ai quali lasciarsi andare in qualsiasi momento possibile.
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