Ci sono un liberiano, un nigeriano ed uno scozzese…
Quello che parrebbe l’inizio di una barza a sfondo razziale altro non è che un mero elenco anagrafico dell’organigramma Young Fathers, strano trio proveniente da Edimburgo e composto nell’ordine da Alloysious Massaquoi, Kayus Bankole e ‘G’ Hastings.
Nessun ulteriore preambolo e andiamo dritti al solo. “Dead” è una meraviglia, un album clamorosamente vario ma al contempo strutturato con stile, personalità e che spiazza per come riesce a suonare appunto eterogeneo senza però perdere i propri tratti distintivi e nonostante dentro ci sia veramente di tutto: Justin Timberlake, Tricky, i Death Grips, Terence Trent d’Arby, Kanye West, i ritmi tribali, l’indie folk, il raggae, l’hip hop più oscuro e pure il pop(pettino) orecchiabile e radiofonico.
Il risultato finale di questo meltin (hip) pop è dunque buono, buonissimo con 11 tracce che convincono in toto – su tutte comunque segnalo “Just Another Bullet”, “Paying” e “Mmmh Mmmh” – e che danno la certezza di essere al cospetto di una formazione dal talento cristallino e dal futuro quanto meno radioso.
Voto: thenextbigthing
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