Un quarto d’ora in cinque pezzi, suonati come se si fosse sul palco, che arrivano dopo l’EP di esordio e anticipano l’album in futura uscita. Sono in due e sono leggeri e psichedelici senza essere monotoni o alienanti, sono tanto umani da dare l’idea che ci si potrebbe condividere tutti gli spazi del mondo.
Se prendessimo Millionaire come riassunto non cadremmo lontano: tanti suoni mescolati, fusi, una batteria che si ferma pochissimo (la suona in piedi, se ci date un’occhiata), la voce che gioca e cambia su sé stessa. L’impressione è proprio quella di un live, sono freschi e sinceri come poco altro, si divertono e non stancano cambiando suoni in un universo dai confini definiti ma morbidi, coi quali giocare se ci si annoia troppo (come una torta, appunto).
Si definiscono “duo sciamanico” e lo fanno con occhio attento, basta ascoltare Vampire per capire che sono in grado di volare su deserti di cui non ci ricordiamo il nome.
Splendida seconda prova, riescono a coinvolgere per tutti e cinque i pezzi; ora è da vedere se riusciranno a mantenere la stessa capacità di sembrare vivi anche su un minutaggio più esteso, ma c’è da scommettere che non deluderanno.