Ex Otago – In Capo Al Mondo

“Anche se non sai ballare, prova a muoverti”. Perché tanto qualcosa esce, perché in fondo mica bisogna essere dei professionisti, perché se poi finisce che ci prendi gusto ti si stampa in faccia un sorriso che non levi più.

Il punto è che gli Ex-Otago dei professionisti lo sono, della musica e non solo; sono professionisti dell’atmosfera (che trasporta lontanissimo), dei ritmi (che cambiano sempre), dei testi (la citazione di sopra è una delle decine di frasi che lasciano così, con un sorriso a metà, rilassato). Sono intimi e lo si percepisce da subito, indugiano sempre In Capo al Mondo ma riescono a rimanere così vicini a chi ascolta che c’è da pensare lo conoscano fin troppo bene.

Hanno perso Pernazza eh, per chi non se ne fosse accorto, e con lui ovviamente quel tocco rap che ormai li distingueva: magari sono più malinconici, fanno fatica ad alleggerire l’aria di alcuni pezzi (L’età della Spesa, La Ballata di Mentino), ma speriamo smettano di essere ricordati come “quelli del coniglio di Chiambretti”. Sono pienamente maturi ormai, si capisce, e la speranza è che riescano ad arrivare alle orecchie di un pubblico il più vasto possibile. In una giornata di sole, per sognare paesi lontani, non c’è niente di meglio.

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