Si conclude con questo terzo lavoro l’esperienza dei Twilight, gruppo americano nato originariamente dalle menti di Wrest (Leviathan, Lurker Of Chalice), Blake Judd (Nacthmystium) e Krieg nel lontano 2005 e che si è trasformato col tempo in un vero e proprio collettivo comprendente personaggi dalle scene musicali più disparate.
Se con l’omonimo disco d’esordio il suono della band si appoggiava a stilemi cari ad un black-metal americano abbastanza canonico, è solo con il successivo “Monument To Time End” che i Twilight cominciano a far vedere idee più interessanti.
Grazie all’entrata in formazione di Aaron Turner (Isis, Old Man Gloom, Mamiffer, Jodis ecc), Stavros Giannopoulos (The Atlas Moth) e Sanford Parker (Minsk) infatti lo spettro di sfumature presenti nel loro sound si apre a ventaglio, arrivando a lambire territori più sperimentali e post-metal.
Ora, a quattro anni da quel lavoro la band dà alle stampe questo “III: Beneath The Trident’s Tomb” che vede, ancora una volta, un cambio di rotta.
Dopo aver perso per strada Turner, Judd e Malefic, la nuova formazione, che vede entrare abbastanza inaspettatamente addirittura Thruston Moore (Sonic Youth), crea un opera di sei soffocanti brani, quasi tutti caratterizzati da una durata sopra i sette minuti.
Laddove prima le chitarre creavano riff a cavallo tra black e post-metal , ora tutta l’architettura delle canzoni si sorregge su una base molto più corrosiva e claustrofobica, merito anche e soprattutto dell’esperienza trentennale di Moore con i Sonic Youth che porta prepotentemente la componente noise all’interno del suono della band, come testimoniato dall’iniziale “Lungs”, pesante traccia di apertura caratterizzata da un muro sonoro caotico e disturbante.
La successiva “Oh, Wretched Son”, con i suoi continui cambi di tempo rimane l’episodio più in linea con il precedente lavoro, mentre la lenta e sofferente “Swarming Funeral Mass” aggiunge ad un suono in linea con i Leviathan più atmosferici una componente di rumore devastante.
Sulla stessa linea la successiva “Seek No Shelter, Fevered Ones” che si apre nella seconda metà ad una furia quasi hard-core.
Con una struttura simile troviamo la “Flood Of Eyes”, giocata però molto di più su dissonanze chitarristiche e impenetrabili muri di rumore; rumore che trova la sua forma compiuta nella conclusiva “Below Lights” episodio industriale in cui le percussioni dell’ospite speciale Dave Witte (Human Remains, Burnt By The Sun, Discordance Axis e Municipal Waste tra gli altri), sorreggono le strutture acide e disturbanti delle chitarre e dei synth.
Un lavoro riuscito e molto personale questo “III: Beneath The Trident’s Tomb”, che dimostra appieno la capacità dei componenti di portare all’interno la propria personalità e le proprie influenze.
C’era molta curiosità intorno a questo ritorno dei Twilight e visto il risultato finale direi che le premesse sono state ampiamente mantenute.
Da ascoltare con calma e pazienza.
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