Poliedrico testimone del jazz italiano e della canzone d’autore (Teresa De Sio, Brian Eno), Francesco Bruno (chitarra) esce allo scoperto e ci presenta il suo disco, perfetto in tutti i sensi.
Scrittura impeccabile, suggestivo nei suoi saliscendi il cd affiora nella sua diversità stilistica fondendo jazz, ritmi meticci, estetica Blue Note stimolando paragoni con l’ultimo Pat Metheny. Il suo nuovo lavoro Witam, che in polacco significa benvenuti, rimanda alla tradizione jazzistica americana, quella dei Wes Montgomery e John Scofield per intenderci, e alle melodie etno del bacino del mediterraneo, descrivendo così un lungo viaggio che bagna di musica colta le intuizioni globali di un sound creativo e inusuale.
Brani come Night in Havana, Mi Ayer de siempre e Witam sono la vera essenza della musica di Francesco Bruno tra intarsi blues contemporanei e petali neo jazz/fusion di grande spessore.
Assecondato da un cast di tutto rispetto, tra cui Pierpaolo Principato al piano, Luca pirozzi al basso e apprezzati musicisti della scena jazz internazionale (Sylwester Ostrowski al sax e dal raffinato Makoto Kurija al piano), il suo Witam ormeggia in un mare di increspature e nuove creazioni sonore (Baltic winds o My Japanese friend) sottolineando sempre un gusto swingante e un interplay con i musicisti sempre intrigante.
Un sofisticato interprete della chitarra moderna che racconta le evoluzioni della musica afroamericana nel solco di una tradizione che non ha mai fine, tenacemente coltivata con rigore e professionalità.