Il bandoneonista Dino Saluzzi, una delle più importanti figure della musica argentina e musicista di spicco del nuovo folk-jazz-acustico internazionale, riemerge con un lavoro dalle spiccate doti spirituali-evocative con tanto di suoni delicati, solari che ricordano le sconfinate praterie della sua terra e le sognanti visioni cinematografiche della nouvelle vague e del cinema di Fellini, da lui molto amato.
Il bello della filosofia musicale di Dino Saluzzi è quella di costruire un viaggio musicale che punta dritto si, verso la cultura Argentina del tango, ma si allarga a dismisura su un pianeta etno-jazz di matrice afroamericana dall’alto valore espessivo, su frequenze folk che si aprono verso occidente, a calde atmosfere mediterranee. Ennesima prova di un personaggio schivo che da anni si cimenta su melodie comparative jazz-oriented, musica pan etnica che assorbe la lezione degli Oregon come quella di Astor Piazzolla in uno scenario meticcio, rurale e d’avenguardia, senza battere ciglio! Questo El Valle De La Infancia (16 brani, tra cui le splendide La Polvadeira, Churqui, e La Fiesta Popular) allarga il suo campo visivo tra strumenti prettamente acustici (chitarre acustiche, contrabbasso, violoncello, sax, tenui intarsi di percussioni) visioni ambient e musica da camera sottile, sottile che include a più riprese il jazz con agresti arrangiamenti e fumettistiche ‘prove’ sempre improntate al bello e al contemporaneo.
Composizioni originali, piccoli tasselli per una ricca tradizione sudamericana che si apre al mondo. Sofisticato jazz world!