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Sabrina Napoleone – La Parte Migliore

2014 - Orange Home Records
pop/songwriting

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Tracklist

1. Fire
2. L’Indovino Islandese
3. Prima dell’Alba
4. La Parte Migliore
5. Dorothy
6. E’ Primavera
7. Insonnia
8. Medusa
9. Pugno di Mosche
10. Epochè

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Sabrina Napoleone è un tuono che irrompe all’improvviso dopo una giornata di pieno sole, senza che nessun meteorologo ce ne avesse anticipatamente parlato. Ora è buio, sta piovendo e noi siamo lontani da casa e senza ombrello; non ci sono portici e le biblioteche sono tutte chiuse, quindi tanto vale avviarsi. Un po’ di pioggia, d’altronde, non ha mai ucciso nessuno. Di chi è la colpa? Ma è evidente! Della fanciulla in copertina! Quel grazioso essere pel di carota che versa lacrime sotto a un cielo stellatissimo. Esatto, è causa sua se il cielo piange nonostante le sue stelle splendenti.

Inizia la prima canzone e il basso è la prima cosa che si nota. Sarà lui il protagonista ossessivo e seducente del disco; il Caronte che ci trascinerà nelle atmosfere dolci-amare e disincantate di quest’opera.
I suoni risultano ruvidamente anni’90, velatamente noise, diretti e sinceri a creare un ipnotico impasto musicale in cui si muove sinuosa ed elegante la voce della cantautrice genovese. I testi fanno presagire spesso un contenuto introspettivo, che è tuttavia protetto, come un tesoro prezioso, da una spessa coltre di ermetismo sviante che costringe ad un ascolto ripetuto, ma che probabilmente non basterà comunque. Quando la volontà di far passare un messaggio è decisamente più forte, la voce della bravissima Sabrina risulta spavalda e incontenibile, dando l’idea che non ci siano peli sulla lingua che tengano, soprattutto per canzoni dal contenuto sociale come ? primavera (con chiari riferimenti alle attuali vicende arabe) e Insomnia (amara ninna nanna imbrattata dei mali del paese).
Le atmosfere hanno spesso risvolti surreali, allucinati e vagamente psichedelici, preferendo talvolta l’impatto del suono e delle parole alla ricerca della bella melodia a tutti i costi. Lo dimostrano canzoni visionarie come Prima dell’alba, Pugno di mosche e l’ultima traccia Epochè , che ben si sposano a canzoni forse più tradizionali, ma per questo ancora più capaci di appiccicarsi al cervello per non andarsene più (L’indovino Islandese e Dorothy su tutte).

Si potrebbe presentare questo ottimo lavoro con paragoni di dubbio gusto, pubblicizzando l’artista ligure come il corrispettivo femminile di Pierpaolo Capovilla, con cui condivide la predilezione per un cantautorato “maledetto”, cupo e rumoroso, ma che volendo surclassa in modo inaspettato per il livello di ispirazione. Oppure potrebbe essere accostata alle moderne esperienze artistiche di Nada Malanima, con cui condivide invece l’eleganza d’altri tempi nella voce e al contempo una ruvidità senza compromessi. Lo si potrebbe fare, ma Sabrina Napoleone non sembra permettercelo più di tanto, risultandoci sfuggevole e piuttosto incatalogabile. Del resto è meglio così. Sabrina Napoleone è musica, poesia, arte, introspezione, riflessione e rabbia. Abbandonare ogni paletto mentale e concedersi al suo piovoso oblio è davvero una bella sensazione.

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=IlYBRbYFqVI[/youtube]

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