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Lady Gaga & Tony Bennet – Cheek to Cheek

2014 - Interscope Records
jazz

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Tracklist

1.Anything Goes
2.Cheek To Cheek
3.Don’t Wait Too Long
4.I Can’t Give You Anything But Love
5.Nature Boy
6.Goody Goody
7.Ev’ry Time We Say Goodbye
8.Firefly
9.I Won’t Dance
10.They All Laughed
11.Lush Life
12.Sophisticated Lady
13.Let’s Face The Music And Dance
14.But Beautiful
15.It Don’t Mean A Thing (If It Ain’t Got That Swing)
16.On A Clear Day (You Can See Forever)
17.Bewitched, Bothered And Bewildered
18.The Lady Is A Tramp

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Accantonate i pregiudizi. Lasciate perdere “Poker Face” ed andate oltre. Perché Lady Gaga sa cantare. E se poi vicino le mettiamo la grande voce di Tony Bennett, il connubio sarà perfetto. La coppia, nella sua stravaganza, saprà stupirvi.

Da una parte lui, crooner leggendario alla pari di grandi figure come Frank Sinatra, decisamente avanti con l’età ma sempre in grande forma. Dall’altra lei, controversa regina del pop dal look eccentrico, sempre sulla cresta dell’onda.
Il risultato è il continuo di un esperimento già cominciato nel 2011: nel disco “Duets II” mr. Bennett aveva infatti già duettato con Lady Gaga per una rivisitazione dello standard jazz “The Lady Is a Tramp”. E da lì si è accesa la miccia, portando i due a lavorare insieme di nuovo, approfondendo il legame speciale che sembra essersi creato tra di loro.
“Cheek To Cheek” è un album di cover. Tutto dal sapore retrò. Si tratta infatti di una riscoperta di alcuni grandi classici della musica jazz che va dalla frizzante “Anything Goes” di Cole Porter alla passionale e romantica “But Beautiful” di Jimmy Van Heusen. La strana ma vincente coppia è rimasta molto fedele ai brani originali, dando comunque una luce nuova ad ogni singola traccia, rendendo il tutto quasi teatrale. Un’energia vigorosa che toglie la polvere da sopra la storia di un intero genere musicale. Una delle due voci a volte lascia l’altra completamente libera di esprimersi come in “Sophisticated Lady” in cui regna incontrastato il timbro pulito ed inconfondibile di Tony Bennett e in “Lush Life” in cui invece esplodono le note alte di Lady Gaga.
La comunicazione è comunque cristallina e crea conversazioni brillanti ed impeccabili come in “I Can’t Give You Anything But Love” o come nella divertente title track. L’apice è raggiunto nella suggestiva e trascinante versione di “It Don’t Mean a Thing (If It Ain’t Got That Swing)” di Duke Ellington che fa cadere il sipario sulla scena.

Un inaspettato (ma in fondo forse anche no) ed ottimo lavoro. Due mondi lontani che hanno trovato un punto d’incontro preciso e lo hanno trovato nel jazz puro e semplice. Un disco decisamente piacevole e mai troppo sopra le righe. Seriamente: buttateci un orecchio.

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=ZPAmDULCVrU[/youtube]

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