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Interviste

Intervista ai NON VOGLIO CHE CLARA

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I Non Voglio Che Clara hanno deciso di ristampare “Hotel Tivoli” (la ristampa è uscita il 17 novembre), la loro prima fatica discografica. E noi per l’occasione abbiamo fatto qualche domanda alla band bellunese dal sapore retrò.

Dieci anni da quella prima edizione di “Hotel Tivoli”: che cos’è cambiato musicalmente parlando in questo lasso di tempo notevole per i Non Voglio Che Clara?
Qualcosa è cambiato”, si intitolava un famoso film di Brooks con Jack Nicholson. Siamo cresciuti, abbiamo acquistato una migliore padronanza degli strumenti e della scrittura. Che non è sempre una cosa buona, ma nel mio caso mi permette di continuare a trovare stimoli e a divertirmi. Forse si è persa un po’ di spontaneità, Hotel Tivoli era un disco molto estemporaneo, composto e registrato senza ripensamenti, mentre oggi cerco di concentrarmi maggiormente sui dettagli.

“Hotel Tivoli”: non potete non raccontarci la storia di questo disco. Com’è nata l’idea e come mai proprio questo titolo?
E’ una sorta di Hotel Chelsea montano. Tante storie per altrettante camere e altrettanti rifugi dove ripararsi dalle scomodità dell’esistenza. E’ un disco che nasce in maniera piuttosto disordinata, cinque di quei brani appartenevano ad un demo, a distanza di poche settimane ci hanno chiesto di pubblicare subito un disco e siamo tornati in studio per incidere il resto.

“Se chiami rendi tutto più facile” alle origini era stato escluso dalla tracklist: per quale motivo? Come mai avete deciso di pubblicarlo solo ora in occasione della riedizione dell’album?
Perché il tempo ci rende meno severi. Per ogni disco ci sono uno o più brani che per vari motivi sono rimasti fuori dalla scaletta, ho pensato che in occasione delle ristampe fosse una cosa bella vuotare gli armadi e far ascoltare anche questo materiale. E’ anche un modo per rendere omaggio ai vecchi tempi, alle persone che han fatto parte di quel progetto. Un disco è il ritratto di un determinato periodo e canzoni come “Se chiami rendi tutto più facile” fanno parte del quadro.

C’è un brano del disco a cui siete particolarmente legati? Se sì, perché?
C’è un brano che non abbiamo praticamente mai tolto dalle scalette dei concerti, come Le Paure, ce ne sono altri che ritrovano posto solo ora in occasione di questa ristampa.Riaprire le sessioni di registrazione del disco, a distanza di tutto questo tempo, è stato piuttosto emozionante. Ogni suono, ogni nota che vi ho ritrovato, anche quelle sbagliate, mi sono apparse come una testimonianza di amore verso quelle canzoni.

Con quali artisti vi piacerebbe collaborare?
In realtà in materia di collaborazioni ho dei progetti in mente che spero di riuscire a concretizzare. Per questo non ti posso anticipare niente, se non che si tratta di accostamenti piuttosto bizzarri e inaspettati. Diciamo che sono più attratto dalle diversità che dalle affinità, credo che il mettere insieme entità profondamente diverse possa essere una cosa particolarmente stimolante.

Per un musicista emergente in Italia non è sempre facile trovare degli spazi in cui poter esprimersi e costruire una vera e propria carriera. Cosa ne pensate di tutto ciò? Secondo voi quale potrebbe essere una possibile soluzione a questo problema?
L’argomento è complesso e meriterebbe uno spazio tutto suo per essere approfondito. Le questioni che concorrono a questa situazione generale di difficoltà sono molteplici e non credo esista una soluzione unica . Personalmente ritengo che la parabola discendente cominci trent’anni fa , con la rivoluzione digitale. Beninteso, non penso che la tecnologia sia un fattore negativo in sé, ha portato grandi benefici soprattutto da un punto di vista tecnico, ma sicuramente si è sottovalutato l’impatto della tecnologia nei metodi di fruizione della musica.

A parte questa riedizione di “Hotel Tivoli” cos’avete in serbo per noi per il futuro? Progetti in cantiere?
A breve uscirà un nuovo video tratto da ‘L’amore fin che dura’, che è un disco che sentiamo ancora vivo nei nostri pensieri, anche a dispetto della parentesi di ‘Hotel Tivoli’, parentesi che sentivo come doverosa nel decennale dalla sua uscita. Nei prossimi mesi ci divertiremo quindi a portare in giro i brani del debutto, poi tornerò a concentrarmi sulla scrittura per un nuovo disco di inediti.

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