Senza piegarsi, piegando tutto ciò che incontra il loro cammino, gli Slander decidono di mutarsi in tank immergendo la vecchia scuola in un’armatura di pura violenza nevrastenica.
E nessun titolo sarebbe più appropriato di “The Rush” per tanta virulenta irruenza tracotante sozzume come quella contenuta in questo EP. La risposta nostrana agli Iron Reagan? ‘Sticazzi sì e perché no? Quindi un po’ di rumorismo e attacca l’assalto all’arma arrugginita di “Scars And Ashes”, voce roca e grido disperato a intrecciarsi con i cori di rito, e treno a 170 sulle gengive, niente fronzoli, nessuna pietà, riff ripetitivi e segaossa e ferocia indecorosa, e via l’attacco bandana di “Empty Pod” con la sua afona debilitazione umana pronta per il rallentamento ostruiscicuore a mò d’intermezzo. Così anche quando il freno è tirato nulla della distruzione rimane irrisolto e “Steep Slope” ne è (im)puro esempio, ibrida senza pietà quelle influenze sludge’n’roll che fanno rizzare cazzi mazzi, per tornare nella stronza cazzonaggine della title-track, furente distruzione stop’n’go.
E i denti vengon giù tutti.
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