Impatto Sonoro
Menu

Recensioni

Un Giorno Di Ordinaria Follia – Rocknado

2014 - Autoproduzione
stoner / hard-rock

Ascolta

Acquista

Tracklist

1. Polar
2. Macigno mobile
3. Hipster Killer
4. The Fonz
5. Mostro Joe
6. Cotton Club
7. La Città del Peccato

Web

Sito Ufficiale
Facebook

Sorvoliamo sul nome del gruppo? Sorvoliamo. Sorvoliamo sul titolo del disco? Sorvoliamo. Bene, ora che ci siamo sbarazzati di questo mare di improbabili citazioni (che non sarebbero finite qui) che cosa resta? Restano sette piacevoli canzoni di un Hard rock un po’ generico, molto genuino, ma soprattutto adrenalinico.

Le tracce si equivalgono per livello di intensità e piacevolezza all’ascolto e risultano tutte, oltre che ben suonate e ben costruite, anche ben registrate, il che non è scontato in un epoca in cui il Lo-fi è al contempo la scelta più economica e quella più figa. Le chitarre hanno un suono netto e tagliente, con i loro riff che a volte sanno di già sentito, ma di un “già sentito” abbastanza lontano nel tempo da farceli apparire per questo familiari e assolutamente orecchiabili. La batteria è bella , limpida e potente, arricchita (ma forse anche un po’ appesantita) da un doppio pedale di cui comunque è apprezzabile la scelta. Infine c’è la voce, colonna portante di questo gruppo, graffiante quanto basta per intrigare senza risultare patetica, nonché decisamente versatile. Anche se non troviamo in essa i canoni del perfetto cantante rock anni ’10 chi se ne frega, perché Tony Fumara, detto “Il reverendo” è un ottimo cantante ed essere intonati e con un bel timbro non deve diventare una vergogna.
Sono forse i testi l’anello debole del quintetto? Può darsi, dal momento che talvolta appaiono un po’ semplicisiti, ma pur non essendo casi di eclatante creatività non si può dire che siano brutti o poco curati, anzi, a livello formale ogni verso è steso egregiamente sul tappeto musicale, dimostrando grande senso della metrica.

Rocknado, pur essendo un titolo orrendo (lo so avevo detto che non ne avrei parlato) risulta a questo punto incredibilmente calzante per un disco che è pura energia dall’inizio alla fine, generatore di una tensione che non cala mai, fino all’ultimo brano, fino a spazzare via tutto. Del resto potrebbero esserci diversi motivi per delegittimare questo gruppo giudicandolo non abbastanza contemporaneo o non abbastanza alternativo o ancora non abbastanza sofisticato e magari sarebbero anche motivi validi, ma è ancor più vero che ad ogni ritornello non posso fare a meno di scapocciare e questo forse vale di più di ogni analitica considerazione.

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=zyXbB7TDAww[/youtube]

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni