Dopo “Master of Kintsugi” eccovi un altro bel prodotto direttamente dal sottobosco del rap italiano, ambiente vivo e fertile come difficilmente ipotizzabile stando alle uscite da prima pagina di questi ultimi annetti.
Dj West propone un mixtape caratterizzato da un’eterogeneità sonica e lirica bella spinta, con le 13 tracce + outro che girano molto bene nel loro complesso, con particolare menzione per il primo omonimo pezzo che conferma Claver Gold in uno stato di forma quanto meno smagliante, come sintetizza alla perfezione il passaggio “là dove l’epatite fa pupille di mimose voglio il figlio di Fini chiuso al cesso morto d’overdose” (n.b. a settembre 2015 dovrebbe uscire il suo nuovo album, “Il melograno”, completamente suonato. Ciao!!!). Sempre in prima fila, anche se in ritardo di pochi decimi, troviamo “Lacrime di strada” con uno Steph Killah intimo ma potente, “Mortal kombat” del trio Toto? Nasty, Claver & File, “Mano armata” con la sorpresa del lotto ossia Tmhh ed infine “L’amica di Annalisa” che vede nuovamente all’opera la strepitosa accoppiata Murubutu e (ancora) Claver.
Un altro album low budget e dalla filosofia home made (= tanta tanta passione) che ci mostra come anche in provincia sia (ancora) possibile fare Rap con la erre maiuscola, orecchiabile ma assolutamente credibile ed investendo tempo e denaro non sulla confezione e/o sul marketing, bensì puntando esclusivamente sul contenuto e sulla sostanza.
E che ci ricorda, qualora ce ne fosse bisogno, che “Solo chi rischia di andare “Troppo lontano” avrà la possibilità di scoprire quanto lontano si può andare” (cit.).
Avanti così!
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