Il primo album dei Rusty Blues Propellers, quattro toscani che rispondono ai nomi di Matteo Saponati alla chitarra, Alessandro Frosini alla batteria, Eugenio Bucci alla voce e Enrico Cini al basso, intitolato The Brand New Dawn, è uscito all’inizio del nuovo anno.
Dieci i pezzi.
Il primo è molto ballereccio, anche se il testo non è contenitore di parole felici come lascia presagire il titolo “Everybody cheats on me”. Il secondo pezzo, che dà il nome all’album, colpisce parecchio: chitarre e batterie inziali molto veloci e urletti che dal vivo scatenano le masse. Il terzo brano “Piece of shit” ha un sound molto più sporco e rock, che rispetta in pieno il titolo. La traccia numero cinque ha i tempi di una triste ballata, e infatti racconta della storia “che non dovrebbe mai essere raccontata”, con voce trascinata.
Altro pezzo ballereccio è il nono, “Your Business”, che porta l’album verso l’ultima traccia, “Pure”, calma e rilassante, fino allo scoccare del secondo minuto, dove si attacca con il ritornello.
I Rusty Blues iniziano alla grande il loro percorso.
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