Un EP d’esordio, quattro pezzi costruiti sulle basi solide del post-rock internazionale, sebbene sia da qualche tempo che girano per palchi e destino l’attenzione del pubblico. Venticinque minuti di suonato, non una parola pronunciata, come da definizione, musica avvolgente e atmosfere che trasportano docili e rapide.
Still è un inizio di grande qualità, eseguono alla perfezione le regole del post-rock per far sbucare a metà a testa alta il basso che dimostra dove può guidare l’atmosfera se lo lasciano fare, salvo poi riallacciare la collaborazione con tutti. Seguono con una ballata, malinconica e distorta quando serve, che alterna pause a passaggi saturi di musica, di chitarre, di tutto.
Wrong ha un ritmo alto, con la batteria che se lo porta dove gli pare, è stracolma di echi e crea un’atmosfera dalla quale è impossibile non rimanere imbambolati. Il finale si basa su cambi di ritmo e distorsioni, gli strumenti si alternano in testa e nessuno delude mai: tecnici, molto, e comunque ancora in grado di ondeggiare e far fluttuare.
Un esordio eccezionale, di una bravura rara da tutti i punti di vista, incredibile per capacità di coinvolgimento e qualità del suonato.