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Ho Ucciso Napoleone, di Michele Fornasero


Scheda

Titolo originale: id.
Regia e soggetto: Michele Fornasero
Soggetto e Sceneggiatura: Giorgia Farina e Federica Pontremoli
Fotografia: Maurizio Calvesi
Montaggio: Esmeralda Calabria
Musica: Andrea Farri
Nazione: Italia - 2014
Genere: Commedia
Durata: 90’
Cast: Micaela Ramazzotti, Pamela Villoresi, Elena Sofia Ricci, Adriano Giannini, Milena Vukotic, Libero De Rienzo, Monica Nappo, Bebo Storti, Maddalena Crippa
Uscita: 26/03/2015
Produzione: Rai Cinema
Distribuzione: 01 Distribution
Voto: 7

Anita è un avvocato che lavora nello studio legale di una grande ditta farmaceutica. La sera che viene promossa come dirigente viene a conoscenza di essere in attesa del figlio di un suo collega. La mattina seguente viene licenziata a sorpresa. Certa che Paride, il suo amante, abbia cercato di eliminarla per salvaguardare la sua vita famigliare; Anita inizia a ordire una vendetta aiutata da Biagio, un avvocato collega molto zelante e timido, e dalle senza tetto che vivono nel parco antistante l’azienda.

La trentenne Giorgia Farina ritorna nuovamente a narrare storie di donne che trasudano femminismo e humour in salsa agrodolce e velato di nero; mascherando il femminismo con l’abile mossa di una trama noir, che sa di spionaggio e di risate a denti strettissimi, dove la donna in carriera dovrà piegarsi all’idea che non si può essere sole contro il mondo e farsi aiutare non è in fin dei conti un male inguaribile.

A tre anni da “Amiche da morire” la regista cresciuta all’ombra dell’ispettore Coliandro, sua la regia assieme ai fratelli Manetti, riesce a confezionare una nuova commedia, aiutata in tal senso dall’ottimo e per molti versi sottovalutato Libero De Rienzo, qua nel ruolo di un ragazzo troppo schivo per essere vero ma sempre capace di strappare un sorriso con una naturalezza e maestria che da sempre lo contraddistinguono, al suo fianco una Micaela Ramazzotti che continua a stupire per la sua bravura nel ruolo questa volta di una Crudelia De Mon dei giorni nostri, una donna tinta perennemente con colori scuri per sfuggire un passato difficile; una donna che odia ogni contatto umano e vive solo ed esclusivamente per la propria carriera, che coltiva come una pianta cui fornire acqua, sole e protezione, ma alla quale alla fine riesce a concedere battute e situazioni ai limiti del paradossale, il resto del cast si accoda, all’interno di un ingranaggio ben oleato e funzionante.

Il risultato finale è una storia che sfrutta al meglio le conoscenze di cinema e in possesso della regista e della co-sceneggiatrice Federica Pontremoli, già vista all’opera in compagnia di Nanni Moretti per “Habemus Papam” e spesso dietro a vari successi di cassetta del cinema di casa nostra. Al temine dei novanta minuti si sorride e si riflette a suon di colpi di scena, slapstick, battute al vetriolo e una trama mai scontata.

Da vedere se non siete quindi affezionati alle trame mai scontate e se amate sorridere con una dose di velata ironia.

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