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pH 0 #1: URAGANO

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Il pH misura il grado di acidità di una sostanza. A noi come sostanza interessa la musica. E se il suo pH non è pari allo 0, allora la musica non è quella giusta. Deve essere in poche parole acido cloridrico. Non va bene neanche il succo di limone. Accettiamo solo acido cloridrico. “0 pH” parla di sonorità brutali e urla viscerali. L’hardcore e derivati. Ad alto Impatto Sonoro.

Le prime cinghiate sui denti ve le danno gli Uragano (http://uragano.bandcamp.com/), gruppo hardcore/noise/post-metal (vabbè , la cattiveria al punto giusto, avete capito il concetto) sanremese formato da Luca Mele (chitarra), Francesco Genduso (batteria) e Alekos Gullone (basso).
Il trio nasce nel 2013, ha all’attivo un EP (http://uragano.bandcamp.com/album/uragano-ep-i) e due split (http://uragano.bandcamp.com/album/gli-altri-uragano-split – http://uragano.bandcamp.com/album/making-waves) e sta per pubblicare un nuovo lavoro. In antitesi con il Festival che si svolge ogni anno in quel della loro città d’origine, i tre di Sanremo hanno l’acidità al punto giusto, quella che serve per questa rubrica. Sì. Il pH qui è pari allo 0.
Luca, il chitarrista del gruppo ha risposto alle nostre domande. Buona lettura a colpi di hardcore.

Il vostro è più un post-metal acido (per l’appunto), un noise sperimentale. Da dove prendete ispirazione per tirar fuori sonorità del genere? Quali sono i vostri gruppi di riferimento?
Post metal acido è fighissimo e mi piace un sacco! Diciamo che è sempre stato un problema dire che genere facciamo. Quando abbiamo iniziato io volevo fare screamo ma poi abbiamo comprato dei fuzz e Francesco ci fece sentire i Cult of Luna di ritorno da una data. Rovinati. I gruppi di riferimento sono vari ma diciamo tanto post metal, tanto screamo e post rock (giuro, anche se non si direbbe).

Come nascono gli Uragano?
Gli Uragano nascono nel marzo 2013. Mi sono ritrasferito a Sanremo per lavoro dopo due anni di lontananza e avevo voglia di suonare qualcosa di diverso. Avevo dei pezzi scritti e alcune idee. Così ho chiamato Francesco e gli ho chiesto se ci suonava la batteria. Io, Fra e Alekos suonavamo assieme in un gruppo punk rock quando eravamo quindicenni, così ho pensato fosse una buona cosa chiamare lui. Abbiamo registrato dei pezzi e fatto un live. Ci siamo divertiti talmente tanto che abbiamo deciso di prendere Alekos al basso e farla diventare una cosa un po’ più seria e ragionata.

La Liguria è terra di molti gruppi appartenenti alla scena dell’hardcore. E’ sbagliato dire che è un po’ l’epicentro italiano del genere? Com’è davvero la situazione?
Epicentro forse è una parola grossa. Non so se la ‘scena ligure’ possa essere considerata come un’ onda che si diffonde in giro più di tanto. Troppo frammentata. Sicuramente è una culla. Una culla che ha pemesso a molte realtà interessanti di crescere e farsi strada nel territorio italiano e non. Sarà perché i liguri sono testardi, sarà perché qui non c’è un tubo per suonare.. Sicuramente in Liguria la scena hardcore prolifera e sta dando origine (e ne ha data in passato) ad un sacco di gruppi fighissimi e “originali”. Originali, qui più che in altri posti, per un semplice motivo: i gruppi liguri crescono tutti in città diverse, con situazioni differenti intorno da cui attingere ispirazione. Non è come crescere a Milano, dove sicuramente vieni influenzato dalle novità e mode del momento (essendo una città molto attiva e recettiva) e quindi se vuoi suonare hardcore e sei bravo, finirai a suonare in un ottimo gruppo hardcore. A Sanremo se vuoi suonare screamo intorno a te c’è un deserto tale che finisci a suonare post-metal acido/noise sperimentale (ahahaha). Questo discorso lo fece una volta Alekos dopo un concerto, e penso sia azzeccato.

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“Volevamo fare qualcosa di diverso”: ci state riuscendo?
Ahahah ti riferisci alla frase di commento ai pezzi dello split con Gli Altri che c’è su bandcamp vero? Diciamo che è riferita a quei pezzi lì, come commento all’ascolto. Nel senso che fino a quel giorno i nostri pezzi erano scleratissimi, velocissimi e cortissimi, mentre per quello split li abbiamo scritti lenti, pesanti e dilatati. Lo abbiamo fatto perché volevamo fare qualcosa che fosse più in linea con la musica de Gli Altri (che uniscono molto post-rock alla loro vena più noise/hardcore, con l’uso di violino riverberato e chitarre che creano dei veri e propri muri di suono) e che però si contrapponesse ad essa. Loro sono tanti e i loro pezzi sono molto dinamici, aerei. Noi siamo pochi e abbiamo scritto dei pezzi veramente statici e usando riverberi veri (abbiamo usato quelli della stanza dove suonavamo) in contrapposizione ai loro effetti. Doveva limitarsi a quello split, ma devo dire che ci abbiamo preso gusto a sperimentare e i nuovi pezzi vanno in altre direzioni ancora. Per fare qualcosa di diverso, appunto.

Dopo lo split con Gli Altri con quale altro gruppo vi piacerebbe lavorare?
Collaborare con altri gruppi è una cosa che ci piace parecchio. Oltre allo split con Gli Altri, abbiamo anche preso parte ad uno split con altre 3 band “internazionali” quest’anno: Urughai dalla Malesia, Fiesta Bizarra dal Perù e Chuck Bass dalla Germania, ideatori del progetto e con cui è stato un vero piacere lavorare. Diciamo che ogni volta che suoniamo da qualche parte ci piace stringere un buon rapporto con i gruppi con cui dividiamo il palco. E questo può gettare le basi per lavorare assieme magari! Ci sono un sacco di gruppi che adoriamo e con cui ci piacerebbe lavorare, ad esempio i francesi Grand Detour, i Marmore da Torino o magari addirittura gli Shizune con cui abbiamo suonato un paio di volte e che stimiamo tantissimo o i Valerian Swing, persone adorabili e grandi musicisti: sarebbe un sogno collaborare con loro. In ogni caso, collaborazione non vuol dire split per forza. Per esempio ci piacciono un sacco i Gazebo Penguins e dopo aver suonato assieme abbiamo deciso di registrare dal loro bassista Sollo. Credo che la collaborazione tra i gruppi nella scena più o meno underground, sia il vero tessuto collante che la fa funzionare. Frase banale ma mai scontata al giorno d’oggi.

I gusti musicali degli Uragano: cosa ascoltate di solito? Vi allontanate dal genere che fate oppure rimanete fedeli alla linea anche al di fuori delle prove, dei live o dello studio di registrazione?
Ascoltiamo un sacco di musica variegata. Certo esiste una base comune, per esempio tutti e tre ascoltiamo una buona dose di post-metal e simili. Anche abbastanza screamo direi. Io ascolto veramente tonnellate di musica diversa, dal pop al drone-doom. Ultimamente mi sono fissato col nuovo disco dei Godspeed You Black Emperor! E con il nuovo degli A Place to Bury Strangers (consigliatissimi). Francesco ascolta un sacco di roba interessante e varia (per esempio mi ha appena scritto di essersi ascoltato i Crystal Castle sebbene non sia esattamente il suo pane quotidiano). Comunque spazia dai Fine Before You Came ai Meshuggah. Alekos ascolta di tutto e di più. Abbiamo un sacco di musica in comune, ma lui si spacca davvero tanto di Verdena. Anche a me piacciono ma lui ci si spacca. E ascolta Bob Dylan. Penso che sia un bene che ascoltiamo musica differente da quella che suoniamo, perché possiamo pescare influenze in posti inaspettati.

A cosa state lavorando? Dove vi vedete tra un po’ di tempo?
Attualmente abbiamo un disco finito in attesa di essere pubblicato (si spera nei prossimi mesi) e alcune date per promuoverlo. Purtroppo non viviamo nella stessa città attualmente e questo rende le cose un po’ più lente e complicate. Tra un po’ di tempo? Credo che continueremo a ritagliarci uno spazietto per gli Uragano nelle nostre vite e che continueremo a scrivere musica e a portarla in giro. Alla fine è quello che abbiamo sempre fatto. L’importante è crescere sempre e salire un gradino alla volta, anche piccolissimo, senza mai scenderli.

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