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Raein – Perpetuum

2015 - Autoproduzione
screamo / hardcore / emo

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Tracklist

1. Salvia
2. Tutte Parole D'Amore
3. Drvenik
4. Giovanni Drogo (Requiem)
5. Polline. Pensieri Generosi Delle Donne
6. Senza Titolo

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Tra i gruppi più storici della musica indipendente italiana e della scena screamo ci sono sicuramente i Raein. Usando le parole di una nostra vecchia recensione, essi sono anche una costola di noi tutti, che cerchiamo uno spiraglio di luce nel futuro e lo troviamo in un passato che in fondo non abbiamo mai smesso di sentirci cucito addosso. Tanto belli da star male.

I Raein sono come la luce di un faro. Appare e poi scompare. Una luce che non dà, a primo acchito, un senso di continuità. Seguire i loro percorsi musicali spesso vuol dire far passare anni di vuoto e di silenzio. Di assenza. Di astio. Di astinenza. Un letargo apparentemente molto anormale. Nel 2013 è uscito per la Deathwish Inc l’interessante split con i Loma Prieta e di cui vi abbiamo parlato nel numero 20 della rubrica Viaggio al termine della notte, lavoro che presentava una fantastica traccia dei Raein, ma che purtroppo ha avuto meno successo del previsto nel nostro paese.

Sicuramente ha avuto più hype questo nuovo disco, intitolato Perpetuum, uscito all’improvviso dopo un countdown neanche troppo misterioso sul loro sito web. Perpetuum ha creato dei forti contrasti e non è da intendere necessariamente come un aspetto positivo.
Procediamo per ordine e iniziamo a vedere la parte più bella di questo nuovo disco. Lo stile è quello che siamo abituati a conoscere: lavoro breve ma intenso, forte emozioni, coiti interrotti, testi interessanti e la potenza dell’hardcore misto a scape più aperti che fanno diminuire la forte tensione raccolta. Ci sono anche delle punte di alto livello in brani come Drvenik e Tutte parole d’amore che sicuramente potrebbero esistere anche autonomamente in un 7”.

Detto questo, il disco fila talmente veloce che alla fine sembra trasmettere un senso di incompiutezza. Un attimo che non sa di eterno, ma piuttosto un soffio che può essere inevitabilmente dimenticato il giorno dopo. L’impressione più forte è quella di frettolosità. Persino le parti più potenti sono interessanti, ma non lasciano quel devasto emotivo che aveva reso unici i precedenti lavori. È un disco emotivo, con bei testi ma purtroppo prevedibili, talmente coeso che a volte cade nella ripetitività, e trovare ripetitivo un disco che dura così poco è davvero una caratteristica negativa.

Nell’immenso mercato dei dischi che escono ogni giorno, Perpetuum dei Raein assume purtroppo poca importanza e rimane così fragile e passeggero da farsi inghiottire senza lasciarsi assaporare a dovere. Tutto qui.

 

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