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Macelleria Mobile di Mezzanotte – Funeral Jazz

2015 - Subsound Records
funeral jazz

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Tracklist

1.1000 Sigarette E Un Omicidio
2.Slow
3.Funeral Jazz
4.Boogie Woogie Traditore
5.Dalia, L'Ultimo Addio
6.La Semplice Arte Del Delitto
7.Il Buio Adesso
8.Black Byrd BeBop Benzedrine
9.Love Affair

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Nel 2015 nasce un nuovo sodalizio tra l’eccentrica e violenta etichetta sonora Subsound Records e gli sgravoni della ditta Adriano Vincenti & Co.

Funeral Jazz è un disco oscuro, rumoroso ed estremamente libero. È l’evoluzione della provocazione punk e dell’eccesso del noise verso un sentiero più reale, descrittivo. Il rumore lascia spazio alle suite dilatate e alle parole sapientemente centellinate. È un disco controcorrente dove spesso la donna, come la strada e la fratellanza, hanno un ruolo di feticcio. Sei stata amata quando eri ancora calda. Tradimenti, traditori e troppi amori finiti male. La cultura della corda, della lama, dei bar fumosi e delle calze a rete. Il tutto narrato in modo semplice e proto-reale. Il culto del dolore, della lacrima tatuata e della morte. L’ennesima esasperazione da questo stato delle cose come unica via di fuga. Perché citando, uno degli ultimi post di Svart Jugend, “la vita è una gigantesca operazione di marketing e resta solo la speranza che la morte sia invece come l’abbiamo immaginata sempre, abbastanza cazzuta da farti stare anche un po’ senza bere, che poi diciamolo, quello nemmeno la fregna ci è mai riuscita.” Un disco forte, come sempre non per tutti. Rispetto al precedente Black Lake Confidence che ho trovato molto esoterico e “lynchiano”, in Funeral Jazz ci sono due anime sonore che convivono. La prima è il puro e sincero culto industriale. Nichilismo e fabbriche di carbone sono la forma base della periferia presente nell’universo dei Macelleria Mobile di Mezzanotte.
La solitudine, il rumore ossessivo e il ricordo di album duri e truci come Nylon Crimes o Gli Anni Del Sangue. Dall’altra parte la città, con i suoi locali, i Martini pieni di ghiaccio e il possesso dei corpi. Dal paradiso all’inferno in cinque minuti. La nuova stella di Broadway sbattuta a far la barista perché una fallita come tante. O forse una sognatrice come tante. E il giorno dopo uccisa ma amata in uno dei tanti vicoli mal illuminati. Ossessioni e compulsioni che si muovono su sonorità più “free”, noir e che ricordano certi passaggi dei Bohren & der Club of Gore. Un mix letale che mi fa continuare a considerare i Macelleria Mobile di Mezzanotte come uno dei gruppi più interessanti ma soli del panorama musicale Italiano.

I Macelleria Mobile di Mezzanotte raccontano, con un disco disponibile per Subsound Records, la sottile arte del delitto. Quel limbo che pone la differenza fra le promesse fatte con il rasoio e l’amore. Un disco forte e unico che non merita altro se non essere comprato e amato. E la notte fatta di mille sigarette e pochi sospiri giunge di nuovo al termine. Fino alla fine. Per sempre.

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