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ELITA SUMMER SESSION – Locus 2015, Locorotondo (BA), 9 agosto 2015

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Si è svolta al Mavù di Locorotondo la penultima data del Locus 2015, il festival che da undici anni infiamma l’estate in Val d’Itria grazie a una crescita costante e a un continuo ampliamento della propria offerta. Quest’anno, il Locus è stato dedicato, nella sua prima parte, alla black music e alle contaminazioni musicali: sono stati quindi Sly & Robbie, Robert Glasper e il Primo Ministro del Funk George Clinton i protagonisti nelle prime serate del festival.

La seconda parte, invece, è stata interamente dedicata alle sperimentazioni elettroniche più moderne: l’8 Agosto i Lamb hanno suonato nella piazza centrale del paese, l’indomani tanti importanti esponenti dell’elettronica italiana si sono alternati sui quattro palchi allestiti al Mavù. La serata del 9 Agosto, nello specifico, è stata curata da Elita, associazione culturale attiva da dieci anni, che quest’anno è riuscita a promuovere l’Elita Summer Session all’interno del cartellone del Locus.

Il Mavù è un’antica masseria dell’ottocento, circondata da trulli che facevano da sfondo al palco Live Sessions, sul quale si sono esibiti, in ordine cronologico, Gianluca Petrella, Nils Frahm e Godblesscomputers.
Il primo artista è stato protagonista di una buona performance, trombonista di professione ma attivo in territori lontani dal jazz: c’è stato ampio spazio per virate elettroniche che hanno strappato i primi applausi di un pubblico numeroso e caloroso, in trepidante attesa per l’ospite principale della serata: Nils Frahm. L’esibizione del compositore tedesco ha rappresentato il culmine di una notte magica: il pubblico ha apprezzato la sua musica ambient sin dai primissimi secondi, mentre le luci, alle spalle del palco, regalavano una colorazione sempre diversa ai trulli, che contribuivano a creare un’atmosfera molto suggestiva, insieme con la musica sospesa fra pianoforte a coda, pianoforte verticale, piano elettrico, sintetizzatori polifonici e analogici. Un vero piacere per le orecchie di una platea che ha ascoltato in silenzio, lasciandosi trasportare dalle note di un artista ormai di fama mondiale e capace di abbattere qualunque barriera di genere, accostando alla tradizione “classica” del pianoforte le moderne avanguardie elettroniche, per produrre soluzioni visionarie e uniche.
Nils Frahm ha rapito il pubblico per un’oretta abbondante, volata via in fretta fra applausi lunghi e scroscianti che hanno spesso sovrastato la profonda voce dell’artista fra un pezzo e l’altro.

A Lorenzo “Nada”, in arte Godblesscomputers, autore di due lavori tanto acclamati anche dalla critica nel 2014 e nel 2015, l’ingrato compito di salire sul palco Live Session dopo la sbornia-Nils Frahm. Ma il bolognese ha confermato di aver tanto da dire anche in sede live: il suo sound, pulito e coinvolgente, ha fatto tremare il suolo calpestato da decine e decine di persone che si muovevano trascinate dai suoi suoni elegantemente elettronici.
Con l’ottimo Godblesscomputers è calato il sipario sul Live Session e i presenti si sono distribuiti fra Garden e Dance Session. Il primo ha visto alternarsi, da mezzanotte sino alle prime luci del mattino, i dj set di Ninni e Marco Unzip, il live di Mordecai, infine il dj set di Martino.

Sul Dance Session, invece, all’interno del “capannone”, da mezzanotte alle sei del mattino, Andrea “Populous” Mangia ha regalato il live di tutto il suo ultimo disco, “Night Safari”, nonostante una discreta allegria alcolica: in tanti sono accorsi per poter ballare sulle sue note per un’ora circa ed è accaduto esattamente lo stesso con chi l’ha seguito: Jolly Mare. Vintage nel look e nel sound, il dj ha proposto novanta minuti di vecchia ma buonissima musica disco/dance, concedendo pochi attimi per rifiatare. Lillo e Z.I.P.P.O. l’hanno seguito, con altri due dj set terminati solamente all’alba. Massiccia la partecipazione di un pubblico che ha avuto di che ballare per un’intera notte, persino nella “Boiler Room” o “Trullo Session”. In tanti hanno atteso di poter entrare in luogo certamente molto piccolo e inusuale per il clubbing, ma straordinariamente affascinante: al suo interno, si sono alternati gli artisti del Dance e del Garden Session, al termine delle loro esibizioni sui succitati palchi, con live originali e selezioni di dischi rari dopo un avvio jazz-oriented con Z.I.P.P.O. e Giovanni Angelini. Per promuovere le nuove realtà creative, al Mavù erano presenti i banchetti di “Pop Up The Sunday”, un’organizzazione che ha curato l’omonima iniziativa, arricchendola con focus sul vinile e sul design.

S’è chiusa all’alba una serata speciale per tutta la Val d’Itria, grazie a una location unica, a performance sempre di alto livello, alla voglia di ballare dei molti presenti, all’elettronica e alla sperimentazione. La musica, l’arte hanno trionfato in un’atmosfera magica, come sempre accade nelle serate del Locus Festival.

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