Non sono di certo nuovi sulla scena italiana, basta guardare la discografia, sebbene abbiano stentato a decollare per troppo tempo: sembra pian piano stiano emergendo dalla folla, spinti da live energici e una voglia di fare musica imprescindibile.
In controtendenza con buona parte della penisola riscoprono la tromba, nuovo ingresso nella formazione, e continuano per la loro strada guidati da due cantanti/chitarristi, senza cedere alle velleità dell’elettronica e mantenendo un suono coinvolgente e mai troppo pulito.
Grandi influenze, una base di testi pienamente cantautorale, una matrice rock che si concede sbavature punk quando necessario. Assaggiano molto e con grande maestria: Crea il Mostro è punk rock in levare, Lasciando Marsiglia è folk nella musica e nel testo, I Ricchi un’urlata di protesta, Il Materasso permea influenze ska, Esperienze Di Un’Estate Sovietica ricorda il punk italiano di vent’anni fa.
Non tutto è perfetto (Utopia è troppo disturbata, difficile godersela davvero, Due Ubriachi ripropone un rock con buoni margini di miglioramento) ma nel complesso è un gran disco, scritto e suonato con la voglia di fare musica senza per forza doversi piegare al pubblico ampio. Un gruppo che ripropone e sperimenta e sembra farlo sempre per la musica in sé, splendidamente.