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Going clear: Scientology e la prigione della fede, di Alex Gibney


Scheda

Titolo originale: Going Clear: Scientology and the Prison of Belief
Regia e sceneggiatura: Alex Gibney
Soggetto: basato sul libro inchiesta di Lawrence Wright “Going Clear”
Fotografia: Samuel Painter e Yutaka Yamazaki
Montaggio: Andy Grieve
Musica: Will Bates
Nazione: USA 2015
Genere: documentario
Durata: 119’
Sito internet ufficiale: www.hbo.com/documentaries/going-clear#
Sito internet italiano: www.laprigionedellafede.it
Cast: Lawrence Wright, Mike Rinder, Marty Rathbun, Paul Haggis, Jason Beghe
Uscita: 25 giugno 2015
Produzione: Jigsaw Productions, Sky Atlantic, HBO Documentary Films
Distribuzione: Lucky Red
Voto: 8

Narrazioni di ex membri di Scientology e un testo, anzi due sotto la lente di ingrandimento di uno splendido documentario firmato dal regista Alex Gibney, più volte premiato in passato per il suo lavoro di sceneggiatore e documentarista di alto livello: Going Clear, libro inchiesta scritto dal premio Pulitzer Lawrence Wright; e Dianetics, testo “religioso” creato da Lafayette Ron Hubbard ex ufficiale della marina americana, scrittore negli anni trenta di Dime Novel e romanzi pulp e ideatore della chiesa di Scientology, fondata nei ‘50ies come luogo d’incontro per gente in cerca di certezze in un’America post bellica e lentamente tramutatasi, sino ai giorni nostri, in un colosso da miliardi di dollari e molto altro. Attraverso le testimonianze di un gruppo di fuoriusciti è possibile venire a conoscenza delle nefandezze di un’associazione vessatoria mascherata da culto religioso nei confronti di tutti coloro che ne fuoriescono o che potrebbero porre dubbi nelle menti di coloro che ne fanno parte, non importa se si parla membri della propria famiglia o amici intimi.

Gibney, con l’aiuto di una serie di testimoni di rilevo, incluso il regista Paul Haggis uscito da Scientology dopo averne fatto parte per trent’anni, narra sia la storia personale di Hubbard sia la deriva del “culto” con sede negli Stati Uniti più famosa del pianeta. Due ore che consentono a chi assiste alla pellicola di costruirsi un’idea ancora più precisa su un fenomeno mediatico pari a una notte degli Oscar, basta vedere le celebrazioni annuali e i ritrovi della chiesa fondata da Hubbard per notare le grandi similitudini, da non perdere per approfondire e forse comprendere la distanza fra culto compulsivo, cieco e maniacale, e una religione.

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