Se sfortunatamente ve la ricordate per X Factor, cambiate idea da subito: Sara Loreni non è il prodotto commercializzato che ci si aspetta di vedere su un palco del genere. Facciamo che è stata una deviazione, breve a sufficienza da permetterci di non parlarne più.
Basa molto del suo stile sulla loop machine che prende la sua voce, la trasforma, la ripete quando le pare e piace e le permette di giocare con sé stessa: synth pop, palesemente, perlomeno per la presenza corposa dei synth stessi. Senza dimenticare che le sfaccettature cantautorali sono presentissime, dalla composizione dei testi ai temi trattati, soluzioni di stile dalle quali si evince che ovviamente si punta ad un orecchio il più amplio possibile ma senza mai perdere di vista le proprie basi e convinzioni musicali.
Passaggi vigorosi e allegri lasciano il passo a pezzi ragionati e sentiti, i sottofondi palesemente elettronici si alternano alla preponderanza della voce (sempre, sempre stupenda), l’alternanza e mescolanza di stili e atmosfere permette di girovagare dall’inizio alla fine del disco senza sentire il tempo che passa. Quando si vuole ci si può fermare ad ascoltare meglio, sicuri che non ci si annoierà.
È un disco d’esordio e farsi strada nel panorama femminile italiano non è purtroppo semplicissimo: speriamo riesca a Sara Loreni, per la qualità e la caparbietà mostrate in questi dieci pezzi.