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Gin Gerani – Caona (Vocacledo)

2016 - La Clinica Dischi
songwriting / demenziale

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Tracklist

1. Che Cosa Vali
2. Dottore Seduttore
3. X+Y=Z
4. Il Ritorno di Giovanni
5. Musita
6. Estetica ed Etica
7. Vento
8. Musiverso
9. Salvador Dalì
10. Karma

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La definizione del genere musicale dell’album che mi ritrovo a recensire, mi porta inizialmente ad essere diffidente: “demenziale”.

Il termine fu coniato nel 1978 dall’artista italiano Freak Antoni in riferimento a gruppi rock ed heavy metal che facevano uso di evidente umorismo ed estrema e surreale comicità nella stesura dei loro testi. L’espressione viene successivamente estesa anche al genere pop. Nonostante queste premesse, l’etichetta “demenziale” mi fa pensare a qualcosa di estremamente banale, scontato, di basso livello e di scarsa qualità. Mi ci approccio quindi con una buona dose di preconcetti ma, comunque, sono ben disposta ad ascoltare qualcosa di nuovo e che mi viene presentato come folle ed estremamente innovativo.

L’album in questione è “Caona (Vocacledo)” di Gin Gerani.
L’artista mixa la componente cantautorale, l’arte dell’arrangiamento e la recitazione, arrivando ad autodefinirsi “cantarrangiattore”. E’ cantautore in quanto si occupa della scrittura della musica e dei testi; arrangiatore perché, come un sapiente sarto, taglia e cuce la componente musicale per vestire, sostenere, accompagnare e valorizzare le sue parole; è attore perché, unendo la passione per la musica e quella per il teatro, crea un canale per esprimere la propria esuberanza, alternando elementi frivoli e leggeri ad altri di maggiore consistenza culturale ed emotiva.
Gin Gerani, oltre ad essere un “cantarrangiattore” è anche polistrumentista. Si è dedicato allo studio di diversi strumenti come la chitarra, il pianoforte ed il basso ma anche allo studio del canto e dell’armonia moderna, in modo da avere una visione globale della musica e poter applicare queste conoscenze nella propria attività compositiva.

Mi infilo le cuffie e premo “play”. Le note di una chitarra mi accolgono ed una voce, calma ed impostata, mi presenta una storia d’amore che ha tutto il gusto dei tempi passati.
Subito dopo, però, un ritmo più sostenuto mi fa conoscere il “Dottor Seduttore” che, invece, ha una visione ben diversa e direi diametralmente opposta del rapporto tra uomo e donna e dell’amore in generale, una visione sicuramente ben poco romantica. Le sonorità sono allegre, coinvolgenti, ed il testo non è semplicemente cantato ma bensì recitato, con tanto di dialoghi inseriti ad arte tra le note frizzanti che ti invogliano a proseguire in questo viaggio, sempre più curioso ed affascinante.

L’album, dal sapore dolcemente retrò (ricorda per struttura gli audiolibri), è scandito da tracce narrative incentrate sul rapporto tra il protagonista (Giovanni) e la figura femminile; altri brani, maggiormente retorici, riflessivi ed emotivi, sono invece più vicini alla personalità di Gin Gerani.

Nel pezzo “Il Ritorno di Giovanni”, dalle sonorità rock e spensierate, viene ribadito il concetto del conquistatore incallito, sicuro di sé e convinto delle proprie qualità di seduttore. A questo si contrappone un brano come “Karma”, dal ritmo che rasenta la bossanova e nel quale l’autore ci fa riflettere su quanto spesso ciò che vediamo e ci circonda possa essere diverso rispetto a quanto sia realmente. Noi filtriamo la realtà attraverso le nostre percezioni sensoriali, il nostro modo di sentire, il nostro bagaglio culturale, senza renderci conto di come tutti questi elementi rappresentino solo un limite ed un confine. Molto spesso la realtà non può essere riconosciuta unicamente attraverso gli strumenti concreti dei quali noi disponiamo. La realtà è più vasta, ampia ed insondabile. La fantasia e l’immaginazione consentono un abbraccio più ampio. Il confine tra la realtà e la verità è talmente sottile da essere a volte inconsistente.

L’album di debutto di questo poliedrico artista bolognese : “Caona – Vocacledo” (che rappresenta l’anagramma di Come Avrei O Non Avrei VOluto Che Andasse Con LE DOnne), affronta fondamentalmente due tematiche:la seduzione e l’anticonformismo ideologico. Il primo tema è trattato da Gin Gerani in due diverse declinazioni: quella legata alla figura femminile, vista attraverso gli occhi del giovane protagonista Giovanni, e il suo esprimersi attraverso la musica, ovvero tramite la capacità di accordare le anime di ciascuno di noi su una stessa linea d’onda. La musica ha un forte potere seduttivo. Gin Gerani ha tratto ispirazione dal libro “La musica risveglia il tempo” di Daniel Baremboim, per affrontare questo aspetto della sua arte.

La seconda tematica richiede un’analisi più approfondita perché elaborata e concettualmente profonda. Nel disco di debutto l’artista distrugge le convenzioni e gli standard artistici ed ideologici della ragione e della logica tramite l’esasperazione degli stati d’animo, delle emozioni, dei sentimenti e la manifestazione degli stessi.

Sono diverse le influenze musicali presenti nell’album pubblicato il 12 dicembre 2015 per l’etichetta La Clinica Dischi. Si passa dal rock al cantautorato italiano, dal repertorio demenziale a quello della musica classica. I singoli estratti sono il surreale brano “Salvador Dalì” ed il riflessivo “Karma”.

“Caona – Vocacledo”, molto ben costruito, mai noioso né tanto meno banale, è l’album che non ti aspetti, quello che ti stupisce positivamente e che rappresenta il lato di qualità della musica demenziale.
Gin Gerani ha un bel timbro vocale. La sua voce è quella profonda ed impostata tipica degli attori teatrali e dei doppiatori e che ben si presta anche alle performance canore. Gin è un artista brillante, poliedrico, dotato di quella surreale follia, che trasforma un personaggio in un Artista con la A maiuscola.

Con questo disco Gin Gerani ha avuto il coraggio di proporre qualcosa di innovativo e di sperimentare, come solo i grandi e più coraggiosi artisti osano fare. Quando la sperimentazione incontra il talento, si genera l’arte.

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