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MOON – PalaBanco, Brescia, 19 marzo 2016

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Moon è un festival frutto della scuola di management musicale “Scuola Bottega per la Musica” ideata da ARCI: sette mesi di preparazione per fondare le basi per un evento finale (e formare professionisti, chiaramente).

L’ambiente, il ridotto del PalaBanco, di suo sarebbe asettico ma la cosa non spaventa, da subito all’ingresso si vede che tutto è stato cambiato, coperto, rifatto. Iniziano, sotto al palco, i Tavolo Parlante con una performance che è sperimentazione assoluta e ci ricorda una cosa: qualsiasi oggetto emette dei suoni, se li catturi può uscirne della musica.

Sul palco invece gli Abbracci Nucleari, duetto con cantante e tastierista che è sicuramente meno conosciuto e seguito di quanto meriterebbe, ci sanno fare e arrivano ad alzare la velocità della serata anche di molto sulla spinta di una voce meravigliosa. A Matilde Davoli tenere il ritmo, immersa con tutta la band nel fumo che ha invaso la sala che si sta lentamente popolando, persi nello shoegaze com’è loro costume.

Il tocco finale spetta ai Drink To Me che sparano elettronica dritta senza pensarci granché, con il cantante su di giri a cui il palco sta stretto e che rimane metà del tempo ad interagire con il pubblico mentre la serata raggiunge il suo momento più alto. Si balla e ci si muove comunque meno di quanto si dovrebbe, sul palco sono bravi, rimangono un’eccezione italiana e lo confermano ad ogni singola occasione.

Un festival alla sua prima uscita (e Brescia non si fa attrarre subito dalle novità, fidatevi) che riesce fermamente nel suo intento, nonostante l’affluenza di pubblico non elevata come si sarebbe meritato, con dei gruppi che si rivelano sorprese piacevolissime e buone conferme dai nomi più noti: portare sul palco ottima musica non è sempre facile ed in questo caso si sono riusciti, senza mezzi termini.

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