La dignità umana passa attraverso la propria storia. Passa attraverso se stessi, il proprio respiro, il proprio modo. Non passa per quello che gli altri credono che dovremmo essere, o avere. Ecco perché ho deciso di intervistare Nanni Balestrini: perché alcune persone sono come il vento. Cambiano direzione, intensità, passano attraverso le persone, i luoghi e le epoche, ma la natura prescinde da tutto questo, da ciò che si vive o si subisce, una natura reale, vera, antica, semplice, silenziosa. Nanni ha 81 anni, è un poeta e un saggista (gli ho dato del filosofo, e lui mi ha detto che il suo è solo buon senso), ha scritto uno dei romanzi più importanti del 900, “Vogliamo tutto”, delle poesie incredibili (Empty Cage può cambiarvi la vita), ha collaborato con Primo Moroni e ha fondato con Umberto Eco la rivista Alfabeta 1 e 2. È stato uno degli scrittori e degli artisti visivi più importanti della Neoavanguardia e io l’ho incontrato a Milano a Bellissima Fiera.
Per Buffalo Collective e Impatto Sonoro, manipolato e montato dai sapienti occhi di Lorenzo Ferrillo.