Dietro l’elmo del Cavaliere della Notte si cela Serafeim Giannakopoulos, rocker del più retroattivo underground ellenico che, smessi i panni di batterista per i Planet of Zeus, licenzia un progetto privato di “straight rock” appena laid-back nel dimesso timbro di voce e chitarre.
Gusto assai seventies, con l’ispirazione degli stanchi AC/DC di She’s Got Balls, la svagatezza di superficie di certo glam stile T. Rex ed una siringa di scontrosa oscurità traghettata ai giorni nostri dai BRMC svenduta però ad una sonnolenta scuola di slowcore per principianti.
É la stanchezza di una produzione piatta a scombinare le carte in tavola e smascherare il debole nocciolo di powerpop adolescenziale in una faccenda che, dal titolo, poteva stare tra MC5 e Rage Against The Machine. Robusta la sfuriata alla Black Keys di Between My Legs. Poco altro.