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Dove Eravamo Rimasti, di Jonathan Demme


Scheda

Titolo originale: Ricky and The Flash.
Nazione: USA – 2015
Regia: Jonathan Demme
Soggetto e sceneggiatura: Diablo Cody
Fotografia: Declan Quinn
Montaggio: Wyatt Smith
Musica: Mark Wolfson
Genere: drammatico
Durata: 100’
Sito italiano: http://www.warnerbros.it/speciali/doveravamorimasti/site/
Cast: Meryl Streep, Sebastian Stan, Kevin Kline, Mamie Gummer, Ben Platt, Rick Springfield, Charlotte Rae, Audra McDonald, Carmen Carrera Produzione: Clinica Estetico, LStar Capital, TriStar Pictures
Distribuzione: Warner Bros.
Nelle sale: 10 settembre 2015
Voto: 6.5

Ricki Rendazzo una chitarrista californiana che da sempre insegue il sogno di diventare una rockstar, viene chiamata dal marito a causa della forte crisi depressiva nella quale versa sua figlia Julie. Il ritorno in Indiana presso la villa dell’ex marito, riapre in Ricki vecchie ferite mai rimarginate e la scoperta di vecchie ruggini mai del tutto estinte con i propri figli.

Se sei una rocker mancata, ma con una gran voglia ancora, a sessant’anni suonati, di sfondare. Se Sprinsgteen, Van Morrison e Tom Petty corrono al tuo fianco; ma senza scordarsi che Pink e Lady Gaga potrebbero essere più adatti a catturare un pubblico più giovane. Se la tua vita sentimentale è con il chitarrista che divide con te il palco e hai tre figli che hanno maledettamente sofferto della tua assenza, ma che al tempo stesso sono stati cresciuti nel migliore dei modi dalla nuova moglie del tuo ex marito.

Beh se hai, e sei, tutto questo vuol dire che sei Ricki Rendazzo, una Meryl Streep dotata di Stratocaster che cavalca il palco e si esibisce con fare da rocker, tutte sue le ottime performance intraviste nel corso della pellicola. Al suo fianco l’ottimo Kevin Kline nel ruolo di un ex-marito molto comprensivo e la figlia della Streep Mamie Gummer, in quello della figlia di Ricki e di una donna mollata inaspettatamente dal marito e a un passo dal farla finita.

Diablo Cody con l’aiuto di Johnathan Demme confeziona un’eccellente commedia sentimentale, la trasforma in un dramma esistenziale che pone l’adulto davanti alle proprie responsabilità: se continuare a inseguire i propri sogni o ammainare la bandiera per non perdere il contatto, in questo caso, con la propria famiglia.

Infarcisce il tutto con musica d’epoca per palati fini. Il risultato ultimo è un’evaporazione in una nuvola rock travestita da presa di coscienza che piacerà incredibilmente ai cultori dei riff di chitarra.

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