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Zippo – After Us

2016 - Apocalyptic Witchcraft
stoner / psych

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Tracklist

1.Low Song
2.After Us
3.Comatose
4.Familiar Roads
5.Adrift (Yet Alive)
6.Stage6
7.Summer Black
8.The Leftovers

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Mi riavvicino ai cari amici Zippo dopo un po’ di tempo dal primo ascolto e conseguente recensione che feci per il loro debutto Ode to Maximum; ci guardiamo indietro e scopriamo essere passati ben dieci anni. Minchia.

Per il gruppo pescarese, coerentemente, pure di acqua sotto i ponti ne è passata, affermandosi con caparbietà come una delle realtà più solide della scena italiana stoner/psych; non ho avuto ancora il piacere di vederli dal vivo ma spero di poter rimediare entro breve. Insomma, arriviamo oggi a parlare della loro quarta fatica, After Us: abbandonate le sperimentazioni progressive del passato, il loro sound si evolve lungo una linea ben più diretta senza tanti fronzoli.

Personalmente, posso dire di ritrovarli in perfetta forma e con un’esperienza sotto i polpastrelli palpabile già dall’inizio melodicamente eccelso con Low Song e il suo ritornello ansioso di “Soon enough I will be gone”.
La title track avanza teneramente malinconica, portata avanti da un riff di chitarra oscuramente Sabbathiano, seguita da un altro breve pezzo di tre minuti. Finalmente arriviamo a Familiar Roads, in cui i nostri iniziano un po’ a sgranchirsi i muscoli sulla lunga distanza, avanzando lungo una strada polverosa puntellata di cartelloni dai colori psichedelici per poi lasciare spazio all’entrata prepotente di un basso distorto a segnalare la ripartenza aggressiva di una seconda parte che invigorisce grazie specialmente alla bella prova di Dave alla voce. Adrift (Yet Alive) riparte diretta alla gola, mentre Summer Black, la mia preferita dell’intero lavoro, si sdraia su lidi piacevolmente melodici per poi inacidirsi in fretta e finire condita dagli strilli disperati di Dave. Ottima.

Solo otto brani per meno di 40 minuti, i pescaresi scelgono di puntare sulla qualità piuttosto che sulla quantità, nonostante all’apparenza After Us potrebbe sembrare il loro album più facile e seducente, così non è. Solo ripetuti ascolti possono permettere all’ascoltatore di decifrare quanto si nasconde dietro un’atmosfera cupa e intensa e, personalmente, è una scelta che trovo matura e giusta. Bravi.

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