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Motta – La Fine Dei Vent’Anni

2016 - Woodworm
songwriting / pop

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Tracklist

1. Del tempo che passa la felicità
2. La fine dei vent’anni
3. Prima o poi ci passerà
4. Sei bella davvero
5. Roma stasera
6. Mio padre era comunista
7. Prenditi quello che vuoi
8. Se continuiamo a correre
9. Una maternità
10. Abbiamo vinto un’altra guerra

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Il volto scapigliato in scala di grigi e lo sguardo serioso in copertina, il racconto del passaggio all’età adulta e della fine dei vent’anni intesi come stato mentale più che come età anagrafica: in pillole, è questo l’esordio di Francesco Motta, voce dei Criminal Jokers.

Motta, però, ci arriva dopo una lunga serie di esperienze: dalla collaborazione con Nada, gli Zen Circus e Il Pan Del Diavolo, al più recente sodalizio artistico con quel Riccardo Sinigallia che in fase di produzione difficilmente sbaglia. “La Fine Dei Vent’Anni” finisce per essere, inevitabilmente, tutto questo, nelle parole e nella musica. Ispirato dalla Roma nella quale l’artista si è trasferito da un lustro, il disco è una lunga riflessione che a tratti assume la fisionomia d’un flusso di coscienza, in cui si parla di uno stato d’animo coincidente con momento unico della vita, ma anche di ritratti familiari (“Mio Padre Era Un Comunista”), di quotidianità e di orizzonti cangianti (“Una Maternità”) con un timbro vocale che concede grande libertà e permette di alternare modulazioni morbide e profonde. Una scrittura matura, che riflette uno stile personale capace contemporaneamente di rigettare un’immediatezza che potesse magari risultare eccessiva e di ammiccare a soluzioni cantautorali e parentesi più ragionate aperte e chiuse prima di ritornelli pop accattivanti, che non fanno fatica a penetrare nella pelle dell’ascoltatore. Aperto dal soffice rock di “Del Tempo Che Passa La Felicità” e chiuso dall’intimismo di “Abbiamo Vinto Un’Altra Guerra”, l’opera concede divagazioni in ambienti psichedelici (“Roma Stasera”), affascina coi suoi sapori etnici sparsi qua e là, stupisce con inserti elettronici che testimoniano il lavoro certosino di Riccardo Sinigallia, come in “Prenditi Quello Che Vuoi” o nell’ossessiva “Prima O Poi Ci Passerà”, le cui linee di basso portano la firma di Laura Arzilli, compagna di Sinigallia. Non mancano ulteriori chicche, come la chitarra di Giorgio Canali nel finale.

“La Fine Dei Vent’Anni” è un disco intenso che senza patemi entra nel gotha delle pubblicazioni più riuscite di questo 2016 italiano: la ricchezza e l’urgenza dell’opera emergono chiaramente e avviano la carriera solista di Motta in modo decisamente onorevole.

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