Fuzz stoner maculato di ionosfera e massacrato dalle voragini sonore del doom primi anni 90. L’esordio del trio friulano infila un sound enorme, un bel lavoro chitarristico non privo di qualche interessante fantasia, ritmica corazzata e tonante al punto giusto. I brani si dipanano con la pigrizia ed il torpore di Palm Desert cercando un baricentro tra l’obbligatorio debito sabbathiano passato per le mani dei Wolfmother, un certo nichilismo di facciata e tutta la malizia della fertile tradizione alternativa del nord est.
Mount Slumber, a prima vista, centra il bersaglio; Yeti lo devasta. Stentoreo.