I tipi di Area Pirata si dimostrano sempre sul pezzo e lanciano sull’asfittico mercato nostrano il supergruppo garage che non ti aspetti: I Lucyfer Sam sono una gang stradaiola composta da vecchi volponi dell’underground italiano; Rev Jungle e She Hellcat degli hard punkers Killer Klown, Ray Daytona e Rose dei garage surfers Googoobombos capitanati dal primo, e infine Tony Rathskellers, già batterista dei Cannibals di Mike Spencer.
Insomma, la carnazza sul fuoco c’è, i presupposti per un’ottima uscita pure: “Lucyfer Sam” non tradisce le attese, i nostri costruiscono un solidissimo album di rock’n’roll garagistico cosparso di petali surf e blues. Per gli amanti degli accostamenti stilistici, immaginate un mistone satanico di Cramps, Gun Club, Tav Falco e Nick Cave. La band possiede la capacità di alternare sapientemente i registri pur mantenendo uno stile ben definito, quasi “tradizionale”; così, all’attacco stordente e sottilmente violento di Black Prisoner si susseguono episodi più suadenti come Jungle (per chi scrive uno dei brani più riusciti della raccolta), a stomp furiosetti come Song For A Googoo fa poi eco il blues caracollante di Looking For Love. Insomma, l’esperienza c’è e si sente. La voce di Rev Jungle è sufficientemente sboccata e ubriaca per la parte, la chitarra di Ray Daytona e una garanzia, l’onnipresente Farfisa di She-Hellcat fa il resto.
Ulteriore valore aggiunto è la decisione di uscire solo con l’edizione in vinile (numerate a 300 copie) che tanto i cd non se li accatta più nessuno. Bravi.