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Ilaria Pastore – Il Faro, La Tempesta e La Quiete

2016 - Autoproduzione
songwriting

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Il faro, la tempesta e la quiete: un titolo molto bello e dalla simbologia interessante. Il faro potrebbe determinare il bisogno di punti di riferimento e di sicurezza che noi tutti abbiamo; la tempesta è necessaria per far cambiare l’aria e ricordarci la potenza della vita; la quiete perchè alla fine avremo bisogno di silenzio e immobilità, per coltivare i nostri desideri.

Un titolo che insomma riassume la vita, perchè è proprio la vita, con i significati che le si attribuisce e i ricordi che ci lascia, al centro di questo secondo disco di Ilaria Pastore, la quale ci trasporta in un universo delicatamente oscuro, in cui i piccoli malesseri dell’esistenza ciondolano leggeri, sospesi tra la malinconia e la speranza.
Le interessanti abilità di scrittura dell’artista milanese, capace di esprimere significati profondi con un intimismo semplice e disarmante, si unisce ad un timbro vocale piacevolissimo: limpido, leggiadro, in grado di risultare emozionante e spiritoso a seconda dei moods.
La componente musicale segue il fiume della semplicità ad alto contenuto emotivo, con malinconici arpeggi di chitarra acustica, sporadiche note di pianoforte, qualche arco, un “punt e mes” di elettronica e batterie minimali. Da notare è in questo ambito una certa matrice rock, che sottilmente emerge da queste composizioni e che si può immaginare derivi dal passato musicale di Ilaria Pastore, già componente di diverse band. Questo elemento sotterraneo è una manna dal cielo, perchè fa in modo che il puro cantautorato, con la sua attenzione rivolta totalmente alla parola, venga abilmente smorzato da piacevoli crescendo musicali, che talvolta avvolgono la voce dell’artista per diventare co-protagonisti del brano.

Un’ottimo lavoro per Ilaria Pastore. Non voglio dire che sia un’artista di cui sentiremo sicuramente parlare perchè quando si dice così poi non succede mai. Voglio dire però che spero, e sottolineo spero, che la crescita di questa musicista, già, per quanto esordiente, artisticamente matura, avvenga nel modo più armonioso e soddisfacente possibile. Massì dai, ne sentiremo sicuramente parlare! (ops).

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