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La Grande Bellezza, di Paolo Sorrentino


Scheda

Lingua originale: italiano
Paese di produzione: Italia, Francia
Anno: 2013
Durata: 142 min
Genere: drammatico, commedia
Regia: Paolo Sorrentino
Soggetto: Paolo Sorrentino
Sceneggiatura: Paolo Sorrentino, Umberto Contarello
Produttore: Nicola Giuliano, Francesca Cima, Fabio Conversi
Produttore esecutivo: Viola Prestieri
Casa di produzione: Indigo Film, Medusa Film, Babe Films, Pathé
Distribuzione (Italia): Medusa Film

Un film che ha riportato il degradato cinema italiano ad antichi splendori dopo anni passati ad annaspare con filmetti di vario genere. Encomiabile la bravura del regista Paolo Sorrentino che coglie quella che è la società italiana, in particolare la cosiddetta “alta società”, fatta di personaggi grandi solo sulla carta, che in realtà vivono come tutti noi, con i loro problemi, i loro malesseri e soprattutto la povertà interiore, che non si scaccia nemmeno con tutti i soldi del mondo. Sorrentino ha avuto l’abilità di raccontare la vita di questi personaggi rappresentando il loro vuoto esistenziale, quel vuoto che ricade anche sul loro Paese, l’Italia. Un’ Italia che sta scomparendo fra crisi d’identità, perdita di valori e crisi economica.
Elemento fondamentale del film è la città in cui il tutto viene ambientato, la capitale. Una Roma deturpata, trattata male da chi dovrebbe amarla, una Roma malinconica, ma anche una Roma che sogna, una Roma che ha bisogno di riscatto, di un riscatto che nonostante tutto può e deve arrivare. Il film si apre con la scena di un party romano su una terrazza dinanzi al Colosseo, con tanto di trenini e donne in disfacimento tenute su da chirurghi estetici e fallimentari iniezioni di botox. Quella che viene messa in scena è la decadenza della borghesia italiana e la decadenza della città di Roma che si costruisce su uno sfondo sublime fatto di arte, storia e monumenti senza tempo. I personaggi fanno finta di non accorgersene, di non captare i segnali di malessere che affliggono il Paese e che affliggono sé stessi, vanno avanti per la propria strada in un ostentato ma realissimo egoismo, incapaci di fronteggiare le avversità della vita. Personaggi noti ma vuoti di un vuoto che li riempie di nulla e che li porta ad una sorta di egocentrismo malato e perverso.

Il film si lascia guardare dal primo all’ultimo minuto, scorre leggiadro e lascia il tempo di riflettere. Inquadrature mozzafiato di una Roma divisa tra gli antichi fasti e il degrado attuale. Ancora una volta si conferma vincente l’accoppiata Sorrentino – Servillo, infatti, l’attore protagonista è Toni Servillo nei panni di Jep Gambardella, il carismatico giornalista di costume e critico teatrale, dal fascino innegabile, impegnato a districarsi tra gli eventi mondani di una Roma immersa tra la bellezza del passato e lo squallore del presente. Jep lascia dietro di sé una lunga scia di occasioni mancate, di rimpianti, di illusioni e di insofferenza continua, ritroverà la sua strada solo alla fine del film. Servillo porta in scena Jep Gambardella con l’intensità e allo stesso tempo con la nonchalance tipica che lo contraddistingue come il più grande attore napoletano attualmente in circolazione. Una menzione va fatta anche per i dialoghi, per la fotografia superlativa, per la colonna sonora da urlo e per i costumi, tutti elementi che hanno contribuito a rendere il film un capolavoro e a riportare, finalmente, un Oscar in Italia.

Sorrentino ha avuto la grande capacità di mettere in scena un film psicologico e introspettivo immergendolo in un contesto attuale; nel tempo in cui sembra dilagare una devozione al trash e le sale cinematografiche sono piene solo durante le feste di Natale per vedere i cinepanettoni, La Grande Bellezza è ,finalmente, un prodotto che ridà luce al cinema italiano e può essere motivo di vanto per gli italiani stessi. La quintessenza del film è rintracciabile in una delle frasi del protagonista: “Gli sparuti incostanti sprazzi di bellezza. E poi lo squallore disgraziato e l’uomo miserabile. Tutto sepolto dalla coperta dell’imbarazzo dello stare al mondo”.

Da non perdere.

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