Grande ed ennesimo ritorno per Kathleen Hanna l’ex leader delle Bikini Kill, che torna con un album ben definito.
Lasciate da parte le scorie punk anni novanta come riot girrrl, l’artista si cimenta in un lavoro complesso, divertente e stratificato. Urlato (e ben cantato) disprezza l’industria consolidata delle varie mtviane sorprese pop o rap, scagliandosi in quel segmento che porta l’indie rock su frequenze decisamente iconoclaste, fatte di nuovo punk e di illusioni post-pop. Cresciuta negli ambienti alternativi americani (anni ottanta), il primo lavoro di Hanna e Vail è una fanzine chiamata Revolution Girl Style Now. Più tardi darà vita ad un’altra rivista, Bikini Kill, come risposta al sessismo della scena musicale punk di li a poco (siamo nei primii anni novanta) forma un nuovo gruppo musicale con l’intento di trasformare in musica i loro ideali. La band prenderà il nome della fanzine: Bikini Kill.
Questi tredici brani ci restituiscono davvero un’artista schietta e (senza) rivali all’orizzonte.