Band Of Horses – Why Are You Ok

Parevano avere il crisma dei predestinati, con quell’esordio per la Sub Pop proprio a Seattle (ma con una quindicina d’anni di ritardo…), in realtà la band di Ben Bridwell sembra ancora destinata a muoversi perenne tra le larghe fila delle (buone) seconde linee del pop alternativo per “post-collegiali-democratici-politicamentecorretti”, in bilico costante tra le schitarrate roots-rock piene di riverbero di Everything All the Time (2006) e le suggestioni di CS&N ed America dell’ultimo morbido Mirage Rock (2012).

Con Why Are You OK, approdati alla Interscope Record, ripartono da una spiaggia uscita dalla luce di qualche acquarello di Hopper e cercano di recuperare un voltaggio sostenuto ed un galoppo indie che spesso si svilisce in quieti momenti di introspezione. Che si tratti di maturità o di semplice ripensamento, tutto è comunque ben calato in quella tradizione sonora sincera, che dai vecchi Big Star arriva ai Kings of Leon più tiepidi ed ai Tame Impala meno bizzarri.
Dodici canzoni con strofa e ritornello, pop con qualche sogno, parsimoniosi arrangiamenti e un bel wall of sound dove trova posto uno sfondo elettrico di synth che scimmiotta le più vintage orchestrazioni analogiche di mellotron.

Un’ America tutta di provincia, in tono minore, fatta di piccoli amori, piccole fughe, grandi aspirazioni ed ultimi giorni di scuola. Per un’estate alternativa ai vari Soler di turno.