Impatto Sonoro
Menu

Recensioni

Verdena & Iosonouncane – Split Ep

2016 - Universal
rock / alternative / elettronica

Ascolta

Acquista

Tracklist

1. Tanca
2. Carne
3. Diluvio
4. Identikit

Web

Sito Ufficiale
Facebook

Suoni che creano legami chimici, elementi che reagiscono, che rispondono l’uno all’altro andando poi a costruire piano piano una dimensione onirica, una realtà parallela fatta di musica, psichedelie che si incrociano e danno vita ad uno scenario fantastico, così intenso da risultare concreto. I Verdena lasciano Iosonouncane lavorare su un paio di loro brani. Iosonouncane fa lo stesso. E il risultato è brillante: ogni pezzo acquista una nuova personalità, una nuova interpretazione che aderisce ad ogni nota, un puzzle che combacia.

Quattro sole tracce in cui si azzarda e si spinge il livello e la sperimentazione della musica in Italia oltre un confine non ancora raggiunto prima.
Le allucinazioni ossessive e cupe di “Tanca” in mano ai Verdena diventano meno soffocanti ma non meno potenti, dimostrando di nuovo la capacità del gruppo bergamasco di rendere propri alcuni pezzi degli altri e di saperli trasformare (“Harvest”, “Sunshine Of Your Love”, “Reverberation”). Il brano di Iosonouncane acquisisce forza, lasciandosi dietro un po’ dell’amarezza originale: diventa più combattiva e agguerrita senza tuttavia perdere una certa introspezione.
Ferrari e colleghi scelgono poi di mettere le mani su “Carne”, altro brano del cantautore sardo che qui diventa più ruvido e rumoroso e meno sognante, guidato dalla voce distorta e pungente di Alberto. Il tutto risulta più energico e più brutale, con l’impronta però di quell’atmosfera rapita della versione originale.
E’ il turno di Iosonouncane che lavora su “Diluvio”, ballata surreale, che prende una piega quasi mistica, più elettronica ed ovattata, tra riverberi ed echi.
La stessa cosa accade a “Identikit” che però nel bel mezzo si trasforma in un vortice ipnotico di synth e percussioni martellanti per poi fluire dolcemente di nuovo nel sogno.
Entrambi i pezzi mantengono una certa “leggerezza” e al tempo stesso si tingono di sfumature più cupe a tratti, passano dalla luce all’ombra in un viaggio turbolento all’interno di noi stessi.

Un trip coinvolgente, un disco sperimentale realizzato da due figure di un certo spessore.
Due identità diverse che trovano un punto d’incontro perfetto.
Un interessante scambio di brani con cui questi artisti danno sfogo alla propria creatività sempre in continua eruzione.

Un binomio che ci piacerebbe vedere di nuovo al lavoro insieme.

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni