È l’inquietante copertina porno-lesbo-soft il meglio di Instinct And Memory, ultimo album del one man project Surachai, sound designer chicagoano che evidentemente passa gran parte del suo tempo a spacchettare nuovi aggeggi sonori.
Tanti i mezzi a disposizione: elettronica d’avanguardia, campionamenti, compressioni, banchi mixer zeppi di effetti, software di ultimissima generazione, 4MS Spectral Multiband Resonant Filter, Doepfer 12 Stage Vactrol Phase, L-1 Microcompressr…
Eccetera eccetera.
Ma è tremenda la vacuità dei contenuti. Non c’è melodia (ok), non c’è armonia (perfetto), non c’è forma canzone (va benissimo anche questo), ma le tessiture elettroniche sono sparse e senza struttura, i ritmi disturbanti, i cluster sonori appaiati senza cura, perfino la cacofonia ed il rumore mancano totalmente dell’aggressività oltranzista dei Current 93 o di Merzbow. Quello che vorrebbe essere shockante si risolve come l’esperimento di un bambino in fase orale.
Colonna sonora per un techno porno mai girato.