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Metronomy – Summer 08

2016 - Because Music
pop / elettronica

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Tracklist

1.Back Together
2.Miami Logic
3.Old Skool (with Mixmaster Mike)
4.16 Beat
5.Hang Me Out To Dry (with Robyn)
6.Mick Slow
7.My House
8.Night Owl
9.Love's Not An Obstacle
10.Summer Jam

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Da quando l’invasione hipsterica ha “sconvolto” il mondo musicale è difficile distinguere fra le proposte il più meritevole, senza lasciarsi influenzare dal buttare tutto in un grosso pattume fatto di synth smagnetizzati e liriche spaesanti. Buttiamoci quindi sui Metronomy, band inglese fra le più rappresentative del filone della cosiddetta indietronica, attivi da troppi anni, e dotati di un talento fin troppo palese per essere confuso con altri personaggi dall’aria nerd e dagli abiti color pastello. Summer 08 fa la sua comparsa sugli scaffali dei negozi di dischi in questa estate più latino-americana ed etnica che mai per risparmiarci dal ritmo da barrio che si è impadronito delle radio nazionali.

Nei mesi precedenti, i singoli Old skool e Night owl hanno presentato la nuova opera del collettivo della Cornovaglia riportandoci una band in forma nei suoi classici fraseggi funky immersi in un’atmosfera unica nel suo genere. L’apripista Back together è in puro stile Metronomy, con i suoi vocalizzi e le sue pause spiccatamente british, mentre Miami logic e Love’s not an obstacle sono debitrici delle lezioni di synth degli anni Ottanta, che si ripresentano nei bassi incalzanti di 16 beat. In mezzo al disco si posiziona Mick slow, episodio a tinte darkwave affogate in sfumature oceaniche, proseguendo idealmente nella strada tracciata da Hang me out to dry che vive di un tappeto sonoro chillwave rafforzato da un crescendo di suoni artificiali figli illegittimi dei Soft Cell e Pet Shop Boys di alta scuola.

Come mai prima d’ora i Metronomy si sono immersi in quell’immenso caleidoscopio di forme, colori e movimento degli anni Ottanta, in un trend già attraversato da altri con alterno successo. La formula Metronomy è tangibile nei fraseggi di tutte le tracce del disco, sia che si tratti dell’oscurità dell’oceano più profondo, sia che si tratti della più classica delle feste, in quasi quaranta minuti di durata che scorrono senza sbadigli. A fronte di un lavoro ineccepibile per cura e ricerca sonora, in più di un frangente si notano episodi di stagnazione, inevitabile dopo dieci anni di carriera. Le migliori cartucce non si sono esaurite con English riviera del 2011, Joseph Mount e i suoi che ci hanno consegnato un lavoro meritevole di essere ascoltato più volte, che lo si faccia con attenzione o come sottofondo.

I Metronomy battono un colpo  e segnano un’altra tacca nel cammino di eccellenza della loro carriera.

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